22 Maggio 2017

Violenza sessuale sulla fidanzatina tredicenne e sottrazione di minore: 26enne condannato a sette anni di carcere


Un 26enne pakistano è stato condannato a sette anni di reclusione per sottrazione di minore e violenza sessuale su una ragazzina di 13 anni con la quale, nonostante i dieci anni di differenza, aveva una relazione. I fatti risalgono al 2015: il giovane, operaio in una ditta di Prato, conosce la ragazza; dopo alcuni mesi iniziano a frequentarsi e nonostante sia al corrente dell’età dell’adolescente, il ragazzo la induce ad avere rapporti sessuali completi.
La ragazza trova il coraggio per parlare con la madre dell’accaduto e sporge denuncia. Mentre sono in corso le indagini, il ragazzo pakistano va a prendere la 13enne all’uscita da scuola: insieme decidono di scappare, prendono un treno per recarsi dal fratello di lui, in Umbria. Il ragazzo vuole portare la fidanzatina in Pakistan, ma è proprio il fratello a convincere i due ragazzi a tornare a Prato.
Ad aggravare la posizione dell’imputato sono stati gli appostamenti e le minacce inviate via sms alla madre della ragazza quando ha saputo di essere stato denunciato: messaggi espliciti assieme ad una foto in cui imbraccia un kalashnikov. Minacce che hanno assunto un valore ancora più inquietante messe assieme al racconto della giovane, che ha ricordato di quando, nel periodo della loro relazione, il ragazzo avrebbe estratto una pistola dallo zaino, mostrandola anche ad alcuni amici.

Nel corso delle indagini, durante le quali l’uomo è stato prima destinatario di un divieto di avvicinamento, poi di custodia cautelare (è tuttora in carcere, dal luglio scorso), sono stati acquisiti referti ginecologici e alcune foto e video di rapporti sessuali con la vittima.
In aula, è stato sentito anche il fratello del 26enne, che ha riferito come in Pakistan il rapporto tra un uomo maggiorenne e una donna minore è consentito all’interno di un matrimonio combinato. “Circostanza che non rileva nell’ordinamento giudiziario italiano e comunque anche in casi di matrimoni combinati sono previste delle formalità, come l’incontro tra le rispettive famiglie, che qui non ci sono mai stati” ha detto il sostituto procuratore Egidio Celano, il quale, al termine della requisitoria, ha chiesto sette anni di reclusione-

Nell’udienza di oggi l’imputato, con una breve dichiarazione spontanea, ha chiesto scusa: “Sono stato innamorato di una persona più piccola di me. Non farei mai del male a lei e chiedo scusa anche a sua madre”.
L’avvocato difensore dell’imputato, Alberto Catalano, aveva chiesto la concessione delle attenuanti per l’esistenza di una relazione sentimentale, il consenso della persona offesa e l’assenza di costrizioni fisiche.
L’avvocato Francesca Caselli, parte civile, ha sottolineato il fortissimo impatto della vicenda sulla vita della minore e della sua famiglia. “La ragazzina ha vissuto il rapporto con un ragazzo di dieci anni più grande in modo totalmente ingenuo e indifeso. L’imputato non ha mostrato nessun rispetto della personalità dell’adolescente”.
La condanna prevede anche l’interdizione dai pubblici uffici, il pagamento di una provvisionale di 9 mila euro e delle spese legali. Il giudice si è riservato sulla richiesta, avanzata dalla difesa, di attenuare la misura cautelare e concedere gli arresti domiciliari, in un’abitazione fuori dalla Toscana.

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