23 Giugno 2017

Detenuto ferisce con una lametta agente penitenziario. La Cgil: “Dopo la chiusura del carcere di Pistoia, a Prato 100 detenuti in più ma niente personale”


Un agente di polizia penitenziaria colpito con un’arma da taglio, una lametta, da un detenuto. È avvenuto stamani nella terza sezione nel reparto di media sicurezza del carcere della Dogaia. A denunciare “l’ennesima insopportabile aggressione a un lavoratore di pubblica sicurezza” è la Funzione pubblica Cgil di Prato, che denuncia la costante sottovalutazione dei problemi più volte segnalati: sovraffollamento della popolazione penitenziaria e scarsità di agenti dedicati al carcere di Prato. Quanto al sovraffollamento, i dati del ministero della Giustizia, aggiornati al 31 maggio 2017, parlano chiaro: a fronte di una capienza regolamentare di 592 posti, i detenuti alla Dogaia sono 681 (di cui il 57,5% stranieri). A Pistoia la capienza è di 57 posti e i detenuti sono 12.
Secondo il sindacato il personale presente in servizio è da tempo insufficiente. “Al momento dell’aggressione l’ispettore si trovava in una sezione con 73 detenuti: fa sapere il segretario della FP CGIL Sandro Malucchi, il quale pone l’accento anche su altri elementi critici propri della casa circondariale pratese.

“Da quando il carcere pistoiese è chiuso per ristrutturazione, i cento detenuti lì assegnati sono stati trasferiti alla Dogaia. Con loro non sono arrivati anche gli agenti, lasciando Prato sguarnita di forza lavoro. Queste continue aggressioni sono la conseguenza del fatto che gli agenti sono stati lasciati da soli dalla direzione del carcere”.

Inoltre, secondo Malucchi, le scelte disciplinari applicate ai detenuti non sono né riabilitative né fungono da deterrente. “Spesso i detenuti che aggrediscono gli agenti non subiscono i provvedimenti previsti. Ciò distorce in loro la percezione delle regole che, inevitabilmente, vengono infrante convinti di rimanere comunque impuniti.”
A breve si terrà un’assemblea sindacale e la Cgil intende anche organizzare una manifestazione di protesta per interessare e coinvolgere le istituzioni cittadine.

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