21 Luglio 2017

Bufera Prato, nelle intercettazioni i retroscena del trasferimento alla Fiorentina del baby-calciatore: “E’ un marziano”


Una sorta di “clan” pronto a trarre il maggior profitto dalla vendita di un baby calciatore africano, anche dopo essere venuti a sapere che è arrivato in Italia con documenti falsi, spacciato per il figlio di Stephanie Nety, la 43enne ivoriana finita ieri in carcere. Così l’ordinanza cautelare dell’inchiesta che ha travolto il Prato calcio (leggi l’articolo) descrive il patron Paolo Toccafondi, il presidente della Sestese Filippo Giusti e il procuratore Filippo Pacini.
Nelle carte dell’inchiesta non ci sarebbero prove certe della complicità dei dirigenti nell’attestazione della falsa maternità, ma emerge che i tre ne vengono a conoscenza quando la casa di Nety è perquisita, lo scorso 23 marzo. In quella circostanza viene sequestrato lo spazzolino del giovane calciatore; la donna sarà smascherata dalla prova del Dna e mentre è in corso la perquisizione, dal Tribunale, la donna chiama Pacini e lo informa dell’accaduto. Il procuratore avverte immediatamente il presidente della Sestese e Paolo Toccafondi, che commenta “c’importa una sega!”, e pare interessato solo alla regolarità formale del tesseramento.

In quel momento il giovane calciatore ivoriano è un atleta della Sestese, tesserato a dicembre 2016, dopo che un tentativo di tesseramento da parte del Prato presso la Figc, nel maggio 2016, non è andato a buon fine: per le società professionistiche occorre infatti il rilascio del permesso di soggiorno che ancora non è arrivato. Ma sul talento, arrivato a Prato nel 2016 e allenatosi con le giovanili biancazzurre, si posano gli occhi di club professionistici che lo vedono brillare tra i ragazzi della Sestese: Atalanta, Bologna e Fiorentina lo provinano nei primi mesi del 2017, ma anche Inter e Lazio sono sulle sue tracce. Così, nonostante abbiano saputo come è arrivato in Italia, il procuratore e i due dirigenti sportivi decidono di rientrare dell’investimento fatto: le spese per l’alloggio e il vitto del giovane sono da mesi pagate da Pacini, che dà alla falsa madre, nel corso del 2016, migliaia di euro.
Convinti di poter ottenere un rapido guadagno, ad aprile 2017 i tre autorizzano il talento ivoriano ad aggregarsi alle giovanili della Fiorentina per partecipare a un torneo a Bellaria. Il ragazzo si mette in luce e Giusti lo comunica a Toccafondi, commentando una prestazione: “ti dico, un marziano!”.

Da quel punto altre intercettazioni mostrano i retroscena della trattativa con il club viola, completamente ignaro dei fatti. Toccafondi, Giusti e Pacini concordano una strategia per ottenere che sia la Fiorentina ad occuparsi di trovare una sistemazione e a pagare l’affitto anche alla finta madre del calciatore, che dovrà essere sfrattata il 1 giugno.
L’accordo si conclude nella sede della Fiorentina il 17 maggio alla presenza di Nety, Pacini e i dirigenti viola, dopo che la donna e il ragazzo hanno visionato la nuova casa. Il trasferimento del baby calciatore è definito, anche se potrà essere sottoscritto solo il 1 di luglio, visto che fino al 30 giugno è tesserato per la Sestese.

Dario Zona

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pisolo
pisolo
6 anni fa

C’importa una sega! E’ vero,Toccafondi si è sempre attenuto alle regole e cioe’ a quelle del proprio tornaconto e del menefreghismo per i diritti degli altri, fra i quali qelli di questa citta’ che avrebbe avuto il diretto di accedere a campionati di piu’ alto livello. Credo che Paolino debba sperare che la magistratura lo tolga di mezzo, perchè altrimenti c’è il rischio concreto che i pratesi lo volino in Bisenzio!

francesco
francesco
6 anni fa

speriamo bene che tutto si risolva nel miglior modo; sono convinto che ci siano molti personaggi che remano contro (vedi sequestro del cantiere allo stadio)