20 Luglio 2017

Bufera sul Prato calcio, misura cautelare per Toccafondi. Giocatori africani in Italia con documenti falsi e sospetti di combine sulla salvezza


Un’inchiesta della Procura travolge il Prato calcio e altre società professionistiche e dilettantistiche: quattro le misure cautelari notificate dalla squadra mobile, tra cui il presidente Paolo Toccafondi, inibito dalla carica per quattro mesi, il presidente della Sestese Filippo Giusti e il procuratore Filippo Pacini, entrambi agli arresti domiciliari, e una donna di origine ivoriana, Eulalie Stephianie Nety. Oltre a loro sono in corso perquisizioni, 12 in tutto, anche nei confronti di arbitri di calcio, presidenti, segretari e direttori sportivi di varie società di calcio. Altre 11 persone, tra cui molti giovani giocatori di squadre dilettantistiche, sono indagate per frode sportiva con l’accusa di aver alterato i risultati delle partite, non ai fini delle scommesse, ma per conseguire risultati sportivi, tra cui la salvezza. Tra i casi di sospetta combine c’è anche l’ultima partita disputata dal Prato nel campionato appena finito, lo spareggio play out con il Tuttocuoio che ha consentito al club biancazzurro di rimanere tra i professionisti, oltre ad altre 10 gare dei campionati di Lega Pro, Eccellenza e Promozione.

Il filone principale dell’inchiesta, diretta dai sostituti procuratori Lorenzo Gestri e Lorenzo Boscagli, riguarda la violazione del Testo unico sul’immigrazione per far entrare illegalmente in Italia ragazzi stranieri per farli giocare in squadre di calcio italiane ed europee, in violazione anche delle norme Fifa sui tesseramenti. Secondo l’accusa gli indagati facevano carte false per far entrare in Italia giovani calciatori africani, in particolare ivoriani minorenni, che venivano fatti passare per figli naturali di soggetti già presenti sul territorio nazionale, anche con attestazioni di false maternità di donne, in modo da ottenere i visti di ingresso e i permessi di soggiorno per motivi di ricongiungimento familiare. I documenti falsi sono stati presentati all’ufficio immigrazione della Questura e all’ambasciata italiana di Abidjain.

Una donna ivoriana stamattina è stata trasferita in carcere per aver attestato falsamente la sua maternità a favore di un tredicenne. Il bambino è stato oggetto di una recentissima trattativa di compravendita: una cessione dal Prato alla Fiorentina. Quest’ultima società, secondo la procura, era all’oscuro delle irregolarità che riguardano i suoi documenti. La Procura, oltre che in casa viola, ha disposto l’acquisizione di documentazione anche presso l’Inter; al pari di una società di serie B, il Cittadella, hanno acquistato i giovani  calciatori africani ma risultano estranee ai fatti contestati. Perquisita la sede del Prato al Lungobisenzio. Interessate all’operazione le province di Prato, Firenze, Rimini, Pistoia, Siena, Pisa, Perugia e Arezzo. Le indagini sono partite un anno e mezzo fa dalla denuncia di un allenatore africano del settore giovanile della Sestese, e si sono allargate grazie all’utilizzo di intercettazioni telefoniche che hanno aperto il velo anche sulle partite accomodate.
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Lorenzo
Lorenzo
6 anni fa

questa è la notizia più bella riguardante il Prato Calcio degli ultimi trent’anni

Asfaltorovente
Asfaltorovente
6 anni fa

La cosa strana, ma strana veramente è che queste indagini le fanno solo in “Centro Italia”.
Strano, molto strano.

Anna barletta
Anna barletta
6 anni fa

è proprio il caso di dire che avete toccato il fondo
fate pena

Tinto Pezza
Tinto Pezza
6 anni fa

Finalmente una gioia in 38 anni di sciagura gestione

Asfaltorovente
Asfaltorovente
6 anni fa

@Anna Barletta.
“Avete” è proprio un commento “che fa pena”, se indirizzato ai “tifosi del Prato” che da decenni boicottano la Toccafondese.
Si, ne sono convinto, sei TE che fai pena ad intervenire qui su questo argomento e con codesti argomenti.

Gianvito
Gianvito
6 anni fa

Ahahah paolo toccafondi…. hai sputato nel piatto dove hai mangiato con la tua integrità morale e ira guarda che fine hai fatto. A tutto arriva una giustizia

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