12 Luglio 2017

Doppio intervento innovativo al Santo Stefano: impiantate protesi di mandibola in titanio


Chirurghi, ingegneri biomeccanici e odontoiatri, è questa l’equipe specialistica che ha eseguito nella sala operatoria del Santo Stefano due impianti di mandibola artificiale.
Si tratta di due pazienti, un uomo e una donna con un’età tra i sessanta e i settanta anni affetti da tumore del tratto testa collo, per il quale più della metà della mandibola era stata asportata.
Il primo paziente ad essere sottoposto all’intervento, circa due mesi fa, è stato l’uomo e successivamente, a distanza di quindici giorni la donna.
Dopo l’impianto della mandibola, entrambi i pazienti hanno recuperato la simmetria del volto e adesso sono in grado di mangiare e deglutire normalmente senza la necessità di ausili recuperando anche una migliore qualità di vita.
La protesi di mandibola è in titanio, un materiale compatibile con il corpo umano che riduce la possibilità di rigetto. La mandibola artificiale è stata realizzata con la tecnica virtuale 3D da un gruppo di ingegneri esperti in ricostruzione di un’azienda Piemontese leader in questo settore. Attraverso lo studio al computer delle immagini dello scheletro facciale del paziente, è stato possibile elaborare un modello personalizzato e quindi ricostruire la nuova mandibola.
L’equipe di otorinolaringoiatria, diretta dal dottor Antonio Sarno è stata impegnata per ogni intervento quattro ore. Prima è stata impiantata la mandibola in titanio e dopo un lungo lavoro sul modello computerizzato, gli odontoiatri hanno potuto inserire i supporti per i denti artificiali in modo da ripristinare la funzione masticatoria.
“Il prossimo futuro del progetto con la tecnica 3D – ha detto Antonio Sarno è quello di arrivare alla ricostruzione di altre parti statiche del corpo umano come naso ed orecchio e l’obiettivo finale che ci siamo posti è quello di ricostruire la laringe. Siamo i promotori e sviluppatori di questa metodica ricostruttiva che coinvolge giovani professionisti a livello interregionale. L’esito positivo di questi primi interventi rafforza ancora di più la nostra convinzione di sviluppare ulteriormente il progetto.”

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