Incarcerato e perseguitato, il cardinale Ernest Simoni in piazza delle Carceri per raccontare la sua storia VIDEO


Condannato al carcere e ai lavori forzati in nome della sua fede, nominato cardinale da Papa Francesco nel 2016. L’incredibile e toccante storia di don Ernest Simoni, cardinale albanese di 88 anni, ha fatto il giro del mondo in seguito alla commozione di Papa Francesco, che ha avuto occasione di ascoltare la sua testimonianza durante il viaggio compiuto in Albania nel 2014.

Il cardinale Ernest Simoni  era presente ieri sera, domenica 9 luglio, in piazza delle Carceri, ospite speciale della serata evento “Per asciugare le lacrime di molti con Maria”, promosso dalla parrocchia per celebrare il 533esimo anniversario dell”evento prodigioso che portò alla costruzione della basilica. Insieme a lui altri testimoni, tra cui un ragazzo profugo, hanno raccontato le difficoltà subite nel corso della vita, e di come la fede sia giunta in loro aiuto.

Unico sacerdote vivente ad essere testimone delle persecuzioni religiose del regime comunista di Enver Hoxha in Albania, don Ernest Simoni è stato incarcerato per la prima volta nel 1963 per aver celebrato la messa in suffragio del presidente americano John Fitzgerald Kennedy, da poco assassinato. Lo Stato albanese, il primo nella storia ad essersi dichiarato ateo, aveva infatti bandito ogni forma di professione religiosa.

Ernest Simoni venne condannato a morte come nemico della patria, ma la sua pena venne commutata in condanna a 25 anni di prigionia e lavori forzati. “Gesù mi ha salvato per la prima volta”, afferma il cardinale Simoni riferendosi a quel momento della sua esistenza.

Negli anni di prigionia, durante i quali subì anche minacce e torture, divenne padre spirituale di molti detenuti e continuò a confessare e a celebrare la messa di nascosto, rischiando la vita. “Prendevo due acini d’uva e li strizzavo: il succo era il vino, mentre le briciole erano il pane per l’eucarestia”, racconta il cardinale Simoni.

Nel 1973 venne accusato di aver istigato una sommossa e di nuovo condannato a morte per impiccagione, ma la sua testimonianza a favore di uno dei suoi carcerieri convinse il regime a risparmiarlo. “Gesù mi ha salvato una seconda volta”, dice con umiltà e devozione il cardinale Simoni.

Nel 1981 termina per lui la prigionia, ma inizia il duro lavoro forzato nelle fogne di Scutari, proseguite fino alla caduta del regime di Hoxha e al ritorno della libertà religiosa in Albania nel 1990.

A partire da quel momento, don Ernest Simoni esercita il ministero sacerdotale in molti villaggi dell’Albania, portando a tutti la sua testimonianza di prete cristiano perseguitato e sopravvissuto al regime.

“Questa è la nostra vita – ama ripetere il cardinale Ernest Simoni – perdonare i nemici e amare gli uomini”.

Ecco l’intervista al cardinale Ernest Simoni, realizzata ieri sera in occasione della serata evento “Per asciugare le lacrime di molti con Maria” in conclusione della festa della parrocchia di S. Maria delle Carceri.

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