19 Agosto 2017

Dà fuoco al portone di una casa e alla lapide dei partigiani in via Bologna: «L’ho fatto per noia»


Prima ha dato fuoco alla corona di alloro posta sotto l’epigrafe commemorativa dei partigiani in via Bologna, poi ha incendiato la porta posteriore di una abitazione in via del Cilianuzzo. Il piromane è un 43enne pratese, noto alle forze dell’ordine per aver commesso in precedenza reati contro il patrimonio. L’uomo è stato individuato da una volante della polizia chiamata dal proprietario della abitazione in via del Cilianuzzo. Davanti ai poliziotti il piromane ha ammesso le proprie responsabilità dicendo di aver appiccato le fiamme perché annoiato.

I due episodi sono avvenuti nella serata di ieri, venerdì 18 agosto. Ad accorgersi del primo incendio sono stati alcuni giovani che hanno notato una porta in fiamme in via del Cilianuzzo. Avvertito della situazione, il padrone di casa è uscito per spegnere il principio di incendio. In quel momento ha visto un uomo sospetto nelle vicinanze. Sul posto è così arrivata una volante che si è messa immediatamente alla ricerca del piromane. Durante la perlustrazione della zona i poliziotti si sono accorti che la lapide commemorativa dei partigiani posta in via Bologna, davanti al Fabbricone, era annerita e la corona di alloro era tutta bruciata. Il piromane aveva colpito ancora.

Poco dopo, nelle vicinanze, gli agenti sono riusciti a individuare il colpevole, che come detto, ha ammesso le proprie responsabilità e così è stato denunciato in stato di libertà per il reato di danneggiamento aggravato.

L’Amministrazione comunale condanna il gesto. La volontà del Comune è di ripulire e rimettere a posto la lapide prima delle celebrazioni del 73° anniversario della Liberazione di Prato dall’occupazione nazifascista, il 6 settembre 1944. «Bisognerebbe conoscere meglio la storia della città – si legge in una nota del Comune – perché così ci sarebbe più rispetto per il suo patrimonio e per monumenti come la lapide di via Bologna, dedicata a due Partigiani – Renato Tucci e Giuseppe Carpini – uccisi proprio in quel punto mentre combattevano per liberare Prato». Non è la prima volta che la lapide all’incrocio tra via Bologna e via Mozza sul Gorone viene ripulita dal Comune in seguito ad atti vandalici: già un’altra volta qualche anno fa la targa è stata imbrattata di vernice, come anche quella al Castello dell’Imperatore in memoria dei deportati e il cippo al Parco della Liberazione e della Pace, questa volta con atti vandalici di matrice politica.

L’episodio di ieri sera si aggiunge a quello avvenuto due giorni fa nei giardini di via Carlo Marx, dove è stata praticamente distrutta dai vandali un’area gioco per i più piccoli, una bravata che costerà alle casse comunali 15mila euro e di cui l’Amministrazione vuole chiarire le responsabilità.

 

(foto Alessandro Fioretti)

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