16 Agosto 2017

Marinari (Confcommercio): «Il Comune ha ragione, ci vuole più coraggio se vogliamo davvero trasformare Prato in una città aperta ai turisti». Le reazioni politiche


«L’Amministrazione comunale ha ragione, se vogliamo davvero che Prato diventi città turistica dobbiamo avere il coraggio della concretezza». Simona Marinari, vice presidente della Fipe, Federazione italiana pubblici esercizi di Confcommercio e titolare del ristorante Le Barrique commenta così la “tirata d’orecchie” del Comune a tutti quegli esercenti che hanno scelto di andare in ferie nella settimana centrale d’agosto. Marinari risponde alle nostre domande in un momento di pausa dal lavoro, il suo locale è aperto e per stasera a cena ha già un buon numero di prenotazioni. «Lo scorso anno il mese d’agosto per noi è stato il migliore dell’anno, siamo andati meglio che a dicembre – afferma la titolare de le Barrique – e posso testimoniare per mia esperienza che vale la pena stare aperti nei giorni di Ferragosto. Però, questo lo devo dire, non penso ci sia lavoro per tutti». È d’accordo con la proposta lanciata dall’assessore Toccafondi di concertare assieme alle associazioni di categoria una programmazione delle ferie in modo che la città non rimanga sguarnita? «Sì, sono d’accordo, – risponde Marinari – siamo disponibili a creare un calendario. Ora sono affacciata su Corso Mazzoni, tutti i negozi sono chiusi, è una vera desolazione. Vorrei ricordare a tutti che la promozione turistica via social è fondamentale ma è altrettanto importante il passaparola. Se i visitatori trovano tutto chiuso, una volta tornati a casa non ci faranno di certo una buona pubblicità».

Secondo Marinari sarà da rivedere anche la nuova formula delle serate aperte nel mese di luglio. «Confcommercio si è molto impegnata per promuovere e organizzare le serate di aperture straordinarie ma purtroppo ci scontriamo con la mentalità chiusa di qualcuno. Noi non vogliamo obbligare nessuno a lavorare, si tratta solo di cogliere una buona occasione. Quest’anno le persone sono venute in centro. L’opportunità di fare bene c’era», conclude la vice presidente di Confcommercio.

Confesercenti, con il presidente Mauro Lassi si dice «disponibile a partecipare ad un tavolo di programmazione relativamente al tema delle chiusure estive. Tuttavia se l’iniziativa di rimanere aperti non parte direttamente dagli esercizi commerciali, i quali pertanto dovrebbero intravedere in questo un possibile business, mi pare molto complicato convincerli».

Altre reazioni. Sulla questione è intervenuta anche la consigliera comunale indipendente Marilena Garnier: «Inutile l’iniziativa di riqualificazione dei fondi sfitti, quando non esiste una regolamentazione per le aperture. Inutile tentare di rianimare la città quando esiste incomunicabilità tra l’assessorato alla cultura, quello alle attività produttive e le associazioni di categoria.
Inutile perfino tagliare le fette di cocomero quando, proprio nei giorni di ferragosto, manca l’essenzialità dell’accoglienza ai turisti, come giustamente è stato evidenziato da qualche sparuto commerciante aperto».

Anche Fabio Baldi, del Centro per i diritti del malato / Cittadinanza attiva, esprime il proprio disagio contro quella che definisce “la saracinesca selvaggia” nel mese di agosto. Baldi invita il Comune a editare di nuovo, come avveniva negli anni Ottanta e Novanta, un pieghevole chiamato “Agosto in città”, «in cui venivano elencate, grazie alle Associazioni di categoria, tutte le attività che fino dal mese di giugno, dovevano dichiarare le proprie turnazioni di ferie, questo – sottolinea Baldi – permetteva agli utenti/clienti di organizzarsi e provvedere in merito senza subire ulteriori disagi. Era una iniziativa dedicata ad aiutare le fasce più deboli della popolazione, anziani e diversamente abili, che rimanevano in città.  I  commercianti e gli artigiani di vicinato  cercavano così di limitare le difficoltà, le piccole sofferenze e i disagi», conclude Baldi.

«Per una volta siamo d’accordo con l’Assessore Toccafondi – commenta la consigliera comunale del Movimento 5 Stelle Silvia La Vita -. Desolante vedere turisti e cittadini in centro storico alla ricerca anche solo di un bar aperto per prendere un caffè. Quello che però non comprendiamo è la tardiva riflessione da parte dell’Amministrazione comunale, arrivata ormai a danni fatti.
Noi avevamo proposto l’istituzione del “centro commerciale naturale del centro storico”, proposta bocciata dal Pd. E perché non vengono fatti a cadenza regolare e per tempo tavoli tra Sindaco, Assessore e associazioni di categoria al fine di trovare soluzioni condivise? La nostra città deve ripartire dal turismo ed è impensabile continuare ad avere un centro storico serrato d’agosto».

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