Si è celebrata questa mattina nella Basilica di Santa Caterina la Messa in onore della Madonna detta “dei Papalini”, per ricordare il fatto miracoloso che avvenne nel Monastero di San Vincenzo cinque secoli fa. Il 29 agosto del 1512, infatti, Prato veniva conquistata dalle truppe spagnole. L’assalto alla città – passato alla storia come il Sacco di Prato – provocò la morte di centinaia di persone e portò a violenze di ogni genere. Nel Monastero di San Vincenzo accadde però qualcosa di incredibile: i capitani spagnoli Giovanni, Spinoso e Vincenzio, entrati con fare feroce, trovarono le suore raccolte in preghiera davanti ad una statua della Madonna, si soffermarono e caddero in ginocchio. In un attimo divennero mansueti e, chiamata la priora, madre Raffaella da Faenza, le giurarono che, grazie all’intercessione di Maria, il monastero sarebbe stato rispettato. E così avvenne. Quella statua, in terracotta policroma degli inizi del Cinquecento, da allora viene venerata come protettrice e salvatrice.
Per la ricorrenza del miracoloso evento, questa mattina il canonico Luciano Pelagatti ha presieduto la celebrazione eucaristica che si è tenuta – come detto- nella Basilica di Santa Caterina. Per tutta la giornata il Crocifisso miracoloso di Santa Caterina e la Statua della Madonna sono rimaste esposte presso la grata del coro all’adorazione dei fedeli. I vespri di stasera hanno chiuso le celebrazioni iniziate domenica con la messa celebrata da don Paolo Baldanzi, rettore della basilica cateriniana.
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LS
