3 Agosto 2017

Sere di luglio, dura risposta di Confesercenti e Confcommercio a Confartigianato: “Parlano senza sapere”


“Stupisce la posizione di Confartigianato sui risultati ottenuti dalla nuova formula di aperture serali del Luglio pratese che con il suo giudizio svilisce il lavoro di mesi di centinaia di persone. Un attacco incomprensibile a una progettualità condivisa da parte di centinaia di aziende operanti nell’area, Associazioni di categoria – Confartigianato compresa – Amministrazione Comunale e altre realtà locali che, insieme, hanno lavorato con passione per mesi allo scopo di valorizzare il centro storico”. E’ questa la risposta di Confcommercio e Confesercenti alla presa di posizione di Confartigianato, che aveva tracciato un bilancio fatto di luci ed ombre per le iniziative serali di luglio.
“My Prato Weeks ha saputo dare un’immagine qualificata, innovativa e vivace della città, evitando per una volta di accostarla a problematiche quali sicurezza, degrado e difficoltà economiche.
È proprio attraverso il lavoro svolto dall’unione dei soggetti coinvolti che l’edizione “zero” dell’iniziativa ha saputo gettare le basi per potersi sviluppare e migliorare nel tempo, guardando sempre con attenzione alle esigenze e agli andamenti dei settori coinvolti – proseguono Confesercenti e Confcommercio – Capita che parlando di cose che non si conoscono si finisca per fare confusione, ma apprezziamo comunque lo spirito volenteroso di Confartigianato che vuole provare a farsi vedere all’interno delle mura, convinti che non possa che migliorare in questo ambito.
Se avesse partecipato alle molteplici riunioni preparatorie, se conoscesse nel dettaglio le dinamiche del commercio in centro, saprebbe che le aperture serali di quest’anno vanno nell’ottica di sperimentare orari diversi, che ciò che propongono oggi fa parte delle nostre prospettive da qualche anno. Quindi dire che troppe sono le aperture ma che si vuole stare aperti 18-22 sa tanto di quell’alunno somaro che sbirciando il tema dei compagni cita frasi un po’ a casaccio, facendo poi agli occhi di tutta la classe la figura conseguente”.

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