23 Settembre 2017

Due pratesi (una italiana e una cinese) studieranno alla Cittadella della Pace di Rondine per diventare ambasciatrici di integrazione VIDEO


Rondine, piccolo borgo a pochi chilometri da Arezzo, è la Cittadella della Pace dove, dagli anni novanta, per sviluppare una cultura della riconciliazione, vengono ospitati in una world house giovani studenti di etnie in guerra. Da tre anni, lì è nato il progetto del quarto anno liceale d’eccellenza. Un’opportunità educativa, formativa e di studio rivolta a giovani talentuosi e meritevoli dei licei classico, scientifico e delle scienze umane di tutta Italia e riconosciuta dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca. Da Prato, laboratorio naturale di progetti d’integrazione con la sua grande comunità cinese, sono sempre partiti due studenti.
Quest’anno sono state selezionate due studentesse dall’Isis Gramsci-Keynes che si conoscono da sempre essendo compagne di classe sin dalle elementari; sono Luisa Guan, che vive in centro storico, e Benedetta Fanfani di Maliseti. Non sono le prime pratesi ad andare a Rondine, nel 2015 Benedetta Scrima e il ragazzo cinese Roberto Jiang hanno vissuto la stessa esperienza.

I nuovi percorsi formativi dell’associazione Rondine Cittadella della Pace sono stati inaugurati nella mattina di oggi, sabato 23 settembre. Franco Vaccari, presidente dell’Associazione Rondine Cittadella della Pace, spiega che «il quarto anno liceale è legato a un progetto didattico denominato Ulisse e mirato alla crescita emotiva e relazionale del giovane, che prevede laboratori interculturali, percorsi sulla consapevolezza di sé, educazione alla pace e legalità, che lo facciano maturare come persona e come membro di una comunità. Anche nelle metropoli italiane, infatti, esistono problematiche sociali che le nuove generazioni dovranno affrontare. A Prato abbiamo trovato scuole e docenti molto interessati che hanno promosso il progetto e, anche grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato che offre le borse di studio, ogni anno abbiamo due studenti in rappresentanza delle comunità italiana e cinese. Quest’anno tocca a Benedetta e Luisa. La campanella è suonata lunedì 4 settembre e ad accogliere i 26 nuovi alunni c’erano quelli dell’anno scorso che ora tornano a fare la quinta classe nelle proprie città e portano dei progetti sociali da sviluppare».

Benedetta e Luisa hanno ammesso di essere molto emozionate per questa esperienza. Nella loro scheda di presentazione si erano raccontate a cuore aperto. Eccone alcuni estratti.
«Chi sono io? Intanto – scrive Benedetta – sono una scout. Parto da qui perché è una esperienza che faccio da tanti anni e grazie alla quale sono cresciuta molto. Attraverso gli scout ho conosciuto la recitazione; adesso rimane ancora un sogno nel cassetto, iscrivermi ad un corso di teatro. Mi piace molto lo sport. Il mio motto è “Estote parati” (Siate pronti!), è il motto principale degli scout, ma riflette anche il modo in cui vivo la vita tutti i giorni, cioè rimanere sempre curiosi e carichi nelle cose che la vita ci dà e disponibili ad aiutare gli altri. Ho scelto Rondine perché penso di poter crescere come persona, conoscere meglio me stessa, ma soprattutto conoscere l’esperienza degli altri e il mondo che ci circonda». «Il mio motto – svela Luisa – è: ogni persona parte da un punto di partenza diverso, infatti devo impegnarmi ancora di più. Questa frase racconta la storia dei miei genitori. Arrivarono in Italia 25 anni fa, quando presero la decisione di andare all’estero a cercare lavoro con pochi mezzi. Avevano molte sorelle e fratelli e in questi 25 anni si sono impegnati per formare una famiglia numerosa come la loro e infatti oggi siamo quattro tra fratelli e sorelle. Ho scelto Rondine perché volevo cambiare e crescere».

 

Il servizio di Beatrice Bertozzi

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