23 Settembre 2017

Via del Serraglio torna a vivere: sabato l’apertura di 21 nuovi negozi grazie al progetto Pop-up Lab


Torneranno ad aprirsi nel centro di Prato una ventina di fondi che in via del Serraglio e via Muzzi, ma anche in via del Vergaio, in via della Sirena e via Guizzelmi, da tempo avevano tirato giù il bandone. Il progetto Pop Up Lab di Comune e Regione, che intende rivitalizzare l’area limitrofa alla stazione del Serraglio, avrà una durata di tre mesi, ma l’auspicio è che quelle attività possano rimanere poi in piedi anche dopo dando una risposta. Il taglio del nastro dei 21 nuovi negozi è fissato per sabato 30 settembre, alle 18.30, con un programma che prevede anche animazione nelle vie coinvolte dall’iniziativa.

Il “pop up lab” di Prato, che prevede anche altri due progetti, è uno di cinque progetti speciali approvati e finanziati l’anno scorso dalla giunta regionale con seicentomila euro. L’investimento su Prato è di oltre 143 mila euro. Le risorse destinate alla riapertura delle attività commerciali sono pari a 35 mila euro, integrate con un 20% aggiuntivo di cofinanziamento dell’amministrazione comunale. I fondi che saranno riaperti sono 19 e ospiteranno 21 attività.

Si è partiti dai fondi commerciali sfitti. I proprietari, attraverso incentivi economici sui costi di pulizia, contratti, allacci e consumo utenze, hanno offerto in comodato gratuito l’uso degli immobili, poi assegnati gratuitamente, per tre mesi, ai progetti imprenditoriali più meritevoli, selezionati attraverso un bando di idee scaduto lo scorso 22 giugno. E le proposte non sono mancate, tant’è che si sono fatti avanti in quasi una quarantina di soggetti: il progetto, che all’inizio interessava solo via del Serraglio, si è così ampliato alle strade limitrofe.

L’elenco dei 19 nuovi fondi dove troveranno spazio 21 attività:
1 Lofoio (via del Serraglio 100) Realtà artigiana di produzione di accessori invernali come sciarpe, guanti, cappelli e ponci. Nasce dall’innovazione dell’azienda di famiglia produttrice di accessori per grandi marchi di abbigliamento.
2 Lecù (via del Serraglio 74) Associazione culturale che realizza progetti creativi con attenzione alla ricerca sociale. Spazio condiviso con due artisti: Tati Art, Illustrazioni, e Odio desig, sperimentazione serrigrafica.
3 Beekween Calzature (via del Serraglio 28-30), borse e accessori
4 Natte (via del Serraglio 15-19) piccola azienda di tessitura nata più di 50 anni fa, da 15 anni anche nel settore della biancheria intima bio ed ecosostenibile
4 Yogamind Store (via del Serraglio 15-19) Luogo per la promozione delle pratiche yoga. Acro Yoga e Feet Up Flow, Pilates, Vinyasa flow e corsi di Functional training
4 Fuori dalle scatole (via del Serraglio 15-19) Ecobottega sostenibile e “sfusa” alimentare e non per una spesa sana, senza imballaggio e a filiera corta
5 Sportello turismo responsabile (via del Serraglio 26) Lo sportello crea un ponte tra i viaggiatori le realtà che operano per un turismo responsabile
6 Brand Store (via del Serraglio 18) Abbigliamento e accessori
7 Macrolotto Lottozero Store (via del Serraglio 13-15) prodotti artigiani e manifatture tessili.
8 Antico Feudo Alpacas (via del Serraglio 14) Eleganti pashmine, scialli, sciarpe e accessuori, 100% Tuscany Alpaca o preziosi misti seta.
9 Lo spaccio dell’orto (via del Vergaio 20) Frutta e verdura di produttori locali o nazionali da coltivazioni proive di trattamenti chimici o fitofarmaci
10 Elite (via della Sirena 39) Da oltre 40 anni nella moda, produce capi di abbigliamento, maglieria-confezione, sia per il mercato interno che estero
11 L’appartamento (via del Serraglio 53) Selezione di marchi originali e indipendenti di design, hand made, artigianato e arte per arredamento
12 Gilbey’s materassi (via del Serraglio 47) Materassi e letti realizzati con fibre e tessuti naturali. Reti da letto anche motorizzate, poltrone relax, divani e pouf letto, accessori letto
13 Nextus, servizi professionali a 360 gradi (via del Serraglio 46-50) Co-working con professionisti provenienti dal settore della consulenza fiscale/tributaria e legale
14 La bottega degli artigiani della maglieria (via del Serraglio 45) Azienda che opera nel settore della maglieria tessile dal 1981. dal 1989 produce con marchio proprio “Aqualaguna”
15 Dairy Food formaggeria (via del Serraglio 34) Vendita di formaggi e salumi, degustazione di prodotti tipici ed eventi
16 Tua e mia (via del Serraglio 9) Brand giovane tutto al femminile, che progetta e realizza articoli tessili per la casa e abbigliamento donna con tessuti italiani di ottima qualità prodotti tra Prato e Quarrata.
17 Il mondo di Bura (via del Serraglio 22) Linea di abbigliamento artigianale, dai tratti Cartoon-Urban-Creepy, frutto di sogni e disegni che si intrecciano tra loro
18 Almar distribution (via del Serraglio 7) Negozio per la vendita di abiti di alta moda su misura per uomo e donna
19 L’officina dei sogni (via del Serraglio 18) Laboratorio e punto vendita per lo sviluppo di materiali e libri per progetti educativi e ludici che necessitano di supporto prativo per la loro realizzazione.

“Pop Up Lab” è il progetto voluto dall’amministrazione comunale e finanziato dalla Regione Toscana con l’obiettivo di innescare un processo di rigenerazione urbana e che ha visto la collaborazione di SociaLb e Pin Polo universitario pratese. La ricetta e la considerazione da cui tutto è partito è semplice: un luogo abbandonato e poco frequentato tende ad essere meno sicuro. Così a Prato, per contrastare il degrado e i fenomeni di microcriminalità di quell’area, dopo la fase dei controlli e della repressione si è deciso di puntare su creatività, animazione e rivitalizzazione commerciale.
“Abbiamo sostenuto con convinzione questo progetto perché per sconfiggere il degrado, l’abbandono delle attività commerciali e i fenomeni di illegalità, oltre i controlli, le telecamere e la presenza di un presidio delle forze dell’ordine, serve che le strade siano vive e vitali”, ha detto il sindaco Matteo Biffoni. “Accompagneremo per tre mesi chi ha deciso di avviare la propria attività in quelle strade, ma l’augurio, e per questo faccio al loro il mio in bocca al lupo, è che il loro cammino prosegua anche dopo la fase sperimentale. E quando sarà terminata anche la ristrutturazione e riqualificazione di piazza Ciardi, e ormai siamo davvero in dirittura d’arrivo, saremo in grado di consegnare alla città un’area importante del centro storico completamente rigenerata”.

“Siamo convinti che è anche attraverso progetti di rivitalizzazione commerciale e degli spazi urbani che si contribuisce a promuovere sicurezza”, ha sottolineato Vittorio Bugli, assessore regionale alla presidenza e alla sicurezza. “Non basta la pur importante videosorveglianza, una città è più sicura quando le sue strade, le sue piazze e gli spazi destinati alle attività sono frequentate dalle persone. La desolazione degli spazi urbani, l’assenza di occasioni di incontro, produzione e scambio, sono tutti elementi che contribuiscono a rendere una città meno ospitale e dunque più insicura: ce lo dice anche la storia millenaria delle nostre città. Per questo abbiamo deciso di finanziare con le risorse destinate alla sicurezza urbana anche la sperimentazione di un progetto come Pop Up Lab, credendo inoltre di dare un supporto a tutte quelle attività tradizionali e innovative che hanno da sempre segnato in positivo la vita e la produzione di ricchezza delle nostre città”.

Come ha ricordato l’assessore alle Attività produttive, Daniela Toccafondi, “ci saranno negozi di abbigliamento e di scarpe, ma anche laboratori di artigiani e sartoriali, agenzie di viaggio, formaggerie, prodotti da mangiare a chilometro zero, gallerie d’arte e libri e anche progetti sociali, spazi co-working. E grazie alla collaborazione e all’iniziativa dei Consorzi di via del Serraglio e di via Muzzi, che voglio ringraziare per la voglia di fare e il sostegno che hanno dato al progetto, la zona sarà animata da tantissime iniziative, come mostre, appuntamenti musicali e conviviali, con lo scopo preciso di far godere alle persone un pezzo di città restituito a nuova vita”.
L’assessore ha ricordato che le 21 nuove attività si aggiungeranno al tessuto di attività esistenti, circa 50 negozi, contribuendo così a rivitalizzare la dimensione commerciale e sociale della zona.

“L’Università ha collaborato intensamente, perché siamo certi che ridare movimento al territorio crei una ricomposizione del tessuto urbano e sociale”, ha detto il presidente del Pin Maurizio Fioravanti. “Il progetto Pop up Lab a Prato è importante perché qui, a differenza degli altri luoghi della Toscana, non si aprono spazi mostra o laboratori d’artista ma attività commerciali vere e perché qui la sperimentazione dura tre mesi e non un solo mese”, ha aggiunto Cristian Pardossi di SocioLab, che con il Pin ha curato la realizzazione del progetto.

Tutti i dettagli riguardanti i negozi e le iniziative che saranno messe in programma possono essere trovati sulla pagina Facebook dedicata all’iniziativa: www.facebook.com/PopUpLabPrato/
Appuntamento dunque per Sabato 30 alle 18.30 in via del Serraglio per il taglio del nastro e la festa per la riapertura delle attività.

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pisolo
pisolo
6 anni fa

A me questa non sembra una soluzione valida: passato il tempo del “Bonus” sulle condizioni di affitto, resisi conto che tra scarsezza di introiti ed abbondanza di tasse, se si fa pari l’è grassa, questi entusiasti imprenditori commerciali come hanno alzate le saracinesche cosi’ le tireranno giu’ , magari non tutte e 21 insieme ma nel giro di 2 anni dei negozi aperti sabato 30 non ne restera’ aperto neppure uno. Il problema è strutturale se si incentiva la gente ad andare ai Gigli, se si fanno carte false per creare un nuovo centro commerciale ( leggi parco Prato)è da ipocriti stracciarsi le vesti se poi il centro muore. Si incentiva l’avidita’ dei grossi gruppi commerciali, si sponsorizzano i mega merket che si vogliono aperti anche la domenica e nelle ore notturne in ossequio a presunte esigenze che appunto non sono reali in quanto idotte, e poi ci si lamenta perche’ il centro muore ed i piccoli commercianti non ce la fanno .Non sarebbe l’ora di vergognarsi di questa ipocrisia?

poerannoi
poerannoi
6 anni fa

O invece di lamentarti e di chiagnere vai a comperare qualcosa in ‘sti negozi e falla finita!
Se a marzo ne son rimasti 10 di 21 è già bell’e meglio di oggi.

pisolo
pisolo
6 anni fa

Poerannoi, con codesto nickname mi sembra proprio che a lamentarti tu sia te. Se a marzo son rimasti 10 negozi non è meglio di ora ma è peggio perchè si è illuso la gnte che la strada pe risolvere il problema del centro storico sia questa, fornendo delusione su delusione!

poerannoi
poerannoi
6 anni fa

poerannoi è riferito ad elementi come te (il tuo di nickname poi dice tutto :D).

Bella la tua di soluzione del problema … lamentarsi che le cose vanno male. Si vede che nella vita non hai fatto altro che dormire e non hai mai concluso niente…

pisolo
pisolo
6 anni fa

No la soluzione del problema non è lamentarsi, ma neppure fornire dei rimedi che non scaturiscano da una analisi seria del problema : Se ad un muro vien giu’ l’intonaco la soluzione apparente puo’ essere rimbiancarlo, ma è appunto solo di effetto perche’la soluzione vera e’ rifare l’intonaco e prima ancora è capire perchè l’intonaco si è staccato. Cosi per trovare le soluzioni al problema del centro non si puo’ non partire da una analisi del perchè siamo giunti a questo punto e se tu leggi il mio intervento, non ci sono lamentele ma dei tentativi di interpretazione del perchè siamo arrivati alla situazione attuale, e cio’ non è banale nel cercare una soluzione. Purtroppo come il tuo nickname vale per gli altri, la stessa cosa è per il mio, infatti mentre hai letto il mio commento forse dormivi altrimenti non avresti argomentato con affermazioni che con quanto ho scritto c’entrano come il cavolo a merenda!