5 Ottobre 2017

A Palazzo Datini una mostra che si ispira alla Sacra Cintola


Nell’ambito della mostra “Legati da una Cintola” allestita al Museo di Palazzo Pretorio, sono stati pensati anche altre tre esposizioni che guidano i visitatori in altri luoghi significativi della città, che custodiscono tracce e memorie della Sacra Cintola. Uno di questi è la mostra organizzata dall’Archivio di Stato a Palazzo Datini, “Dall’ombelico all’alambicco. Un lunghissimo filo tra passato e presente”, ideata dalla direttrice Diana Toccafondi e curata da Virginia Barni e Chiara Marcheschi.
La particolare lettura che viene offerta in questa mostra è quella dell’individuazione di un lunghissimo filo che dai primordi della storia cittadina arriva fino ad oggi, in cui la città riconosce nella Cintola-reliquia, ma anche nella Cintola-oggetto tessile e nella Cintola-indumento femminile, una rappresentazione polisemica della sua identità e della sua storia. L’esposizione, scavando nei documenti conservati nell’Archivio di Stato, percorre questa traccia tessile che attraversa la storia di Prato e scandisce i tempi salienti del suo rapporto con la città. Il tema della mostra si dipana in quattro distinti ambienti del Palazzo Datini, di cui l’ultimo rappresenta la contemporaneità che, tra le altre cose, viene incarnato da un’opera dell’architetto/artista Giuseppe Guanci (nella foto), rappresentante una figura femminile sospesa al centro della sala, realizzata con una particolare tecnica, quasi tessile, ottenuta dall’intreccio di un sottilissimo filo di bronzo. L’opera è stata realizzata in tempi record ad hoc per questa mostra e riassume in se tutti i concetti dell’esposizione, ovvero la femminilità e la sua natura tessile, alludendo contemporaneamente all’ascesa verso il cielo, sia per il suo titolo: Jael (colei che ascende), che per il suo volteggiare sospesa nel vuoto.
A rafforzare l’idea del legame , ancora attuale, tra l’aspetto culturale e quello produttivo della città, contribuirà anche il coinvolgimento dell’azienda pratese Pooltrend, dei fratelli Brini, che realizzerà una tiratura limitata di foulard raffiguranti l’opera, oltre che una coperta tessuta con telaio jacquard.
La mostra verrà inaugurata a Palazzo Datini alle ore 11 di domenica 8 ottobre e durerà fino al 14 gennaio 2018.

Orario di visita: lunedì e mercoledì ore 8.30-17.30;
martedì e giovedì ore 8.30-13.30.
Ingresso: gratuito

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