“Lo avevamo promesso ai cittadini: a novembre il Cipe stanzierà 10milioni di euro per l’ampliamento dell’ospedale Santo Stefano. Quella struttura non è tutta sbagliata, c’è un problema di adeguamento, ci siamo presi l’impegno di risolverlo e adesso arriveranno i soldi per fare i lavori necessari e rispondere così alle necessità del territorio”. A parlare è il sottosegretario allo sviluppo economico Antonello Giacomelli, intervenuto ieri sera alla prima puntata della nuova stagione di “Parliamoci chiaro”, il settimanale di attualità e approfondimento di Tv Prato. Giacomelli non ha poi nascosto le responsabilità del suo partito nella progettazione del nosocomio.
Ospiti in studio, insieme al sottosegretario, il consigliere regionale del Pd Nicola Ciolini, il capogruppo di Forza Italia in Regione Stefano Mugnai e il giornalista del Corriere Fiorentino Giorgio Bernardini.
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Si pone l’accento,quasi in modo trionfalistico sul fatto che il governo abbia mantenuto le promesse e non si accenna invece alla cosa importan-
te e cioè al fallimento di questo progetto dell’ospedale nuovo: se un ospedale dopo nemmeno tre anni dalla sua inaugurazione risulta insufficiente per la citta’, vuol dire che il progetto era sbagliato in partenza e non mi si dica che la cosa non era risaputa o quantomeno prevista perché se le valutazione l’avesse fatta, invece che un tecnico,un coltivatore diretto se ne sarebbe accorto subito. Ed adesso nuovi milioni per riparare i danni , ma non si chiede scusa ai cittadini, ci si ammanta di gloria! E questi soldi chi li tira fuori? Ma il popolo, naturalmente. E questi hanno il coraggio di presentarsi a chiedere il voto?
Il peccato originale sta nel fatto di aver imposto (Rossi)e sostenuto (il PD) il sistema FI finanziamento del project financing che va bene per un’opera che si ripaga nel tempo come un’autostrada , non per un ospedale per il quale è il pubblico a pagare in maggioranza ma non ne è padrone
Bisognerebbe anche chiedersi se aver imposto e sostenuto il sistema del project financing e del resto aver costruito una struttura della quale non avevamo bisogno, almeno cosi’ concepita, sia stato un errore guidato dalla incapacita’gestionale e progettuale o se sull’altare di interessi che nulla hanno a che vedere con la centralita’ del malato, che dovrebbe ispirare tutte le scelte in materia, si siano sacrifcate risorse economiche e benefici per gli utenti. Questo di fronte a certi fallimenti, di cui il sopracitato ampliamento è una cartina di tornasole, bisognerebbe cominciare a chiedersi, a cominciare dalla cosidetta sinistra, ed uso l’aggettivo cosidetta perche’ al di la del nome che la identifica questi son compagni, ma direi compagni a quegli altri!