13 Ottobre 2017

I ladri entrano in una casa e portano via il computer. Dopo un mese il proprietario lo ritrova grazie a un software: è a Tbilisi in Georgia


Vive a Tbilisi in Georgia, visita spesso il suo profilo Facebook, guarda qualche film e non disdegna la pornografia online. Sono le abitudini dell’uomo, un georgiano sulla trentina, attualmente in possesso del computer portatile rubato in un appartamento a Prato nel mese di settembre. Pochi giorni fa la vittima, un pratese di 39 anni, è riuscita a rintracciare il maltolto grazie a un programma precedentemente installato nel suo computer.

La vicenda ci viene raccontata dal trentanovenne, che al ritorno dalle ferie, durate trenta giorni, scopre di essere stato visitato dai ladri durante la sua assenza. Una notte di agosto o nei primi giorni di settembre, qualcuno si è introdotto nella sua abitazione entrando dalla porta principale. «Quando i carabinieri sono venuti a casa mia per verificare la denuncia che avevo fatto – racconta il lettore, che preferisce restare anonimo – mi hanno detto che i ladri sono riusciti a forzare il portone usando un attrezzo chiamato “grimaldello bulgaro”». Si tratta di uno strumento in voga tra i topi di appartamento perché molto efficace nell’aprire le serrature vecchio tipo, cosiddette a «doppia mappa». Evidentemente quella notte il ladro (o i ladri) ha avuto gioco facile perché l’appartamento del nostro lettore non è stato l’unico ad essere svaligiato, anche altri nel palazzo accanto hanno subìto la stessa sorte.

 

La foto scattata con la web cam del portatile rubato a Prato

 

Torniamo a quella serata. Rientrato a casa il pratese si è subito reso conto di quanto era successo: tutte le stanze erano a soqquadro, i cassetti dei mobili aperti e svuotati dal contenuto, e ovunque c’era una grande confusione. Non solo. Sapendo di poter agire indisturbato il ladro prima si è cucinato qualcosa e poi ha usato il bagno, senza però tirare lo sciacquone. «Per me è stato uno shock – ammette il trentanovenne – anche perché mi sono stati rubati alcuni oggetti di valore». All’appello mancano una macchina fotografica, l’abbigliamento tecnico per andare in montagna, una bottiglia di champagne, uno smartphone e un computer portatile. Su quest’ultimo poco tempo prima era stato installato Prey – preda in inglese – un software antifurto per pc, notebook o tablet che segnala non solo dove si trova l’oggetto in questione ma scatta foto al ladro con la webcam, prende screenshot delle pagine visitate dall’utente e riesce a trovare l’Ip della possibile locazione del dispositivo.

 

Uno screenshot del report elaborato dal programma Prey che indica la zona dove si trova il computer, chi lo sta usando e le pagine web visitate

 

Un mese dopo il furto improvvisamente qualcuno accende il portatile rubato a Prato e si connette in rete. Immediatamente Prey scatta una foto a chi si trova davanti alla tastiera, registra la navigazione in rete compiuta e invia tutto alla email del proprietario. Domenica scorsa, 8 ottobre, nella casella di posta del derubato arriva il primo report. «Ho scoperto che il mio computer si trova nelle mani di un uomo a Tbilisi, conosco il suo nome, la sua pagina Facebook e so anche esattamente dove vive», dice ancora il pratese che ha deciso di utilizzare la funzione «blocca computer» prevista dal programma, dopo di che andrà dai carabinieri a sporgere denuncia. «Non credo di poter riuscire a riavere il mio portatile – conclude –, né so se questa persona sia il ladro che mi ha svaligiato la casa, però le indicazioni raccolte con Prey potrebbero essere utili alle forze dell’ordine per risalire al malvivente o alla banda di ladri che hanno compiuto molti furti nella mia zona questa estate».

 

G.C.

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