13 Ottobre 2017

Legge fallimentare, i Commercialisti: “Preoccupati per la possibile eliminazione delle sezioni fallimentari dei tribunali”


Luci e ombre sulla riforma della Legge fallimentare approvata dal Senato. “Alcuni aspetti sono positivi e condivisibili, come il voler intervenire per prevenire la fase patologica della crisi d’impresa e l’incremento dei controlli da parte del collegio sindacale, ma su altri punti esprimiamo le nostre perplessità: per esempio l’ipotesi di eliminare le sezioni fallimentari di alcuni tribunali e la gestione del procedimento di allerta”. Così Filippo Ravone, presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Prato commenta la nuova legge sul diritto fallimentare.

A destare maggiore preoccupazione è il rischio “declassamento” della sezione fallimentare del Tribunale di Prato, con conseguente perdita delle competenze in materia e spostamento di procedimenti, giudici e cancellerie in altre strutture giudiziarie fuori provincia. “La nuova Legge, infatti, prevede che i Tribunali con un numero di magistrati in forza inferiore a trenta unità, siano declassati e privati della loro autonomia – prosegue Ravone -. Tradotto, in Toscana rischiamo di dover assistere all’eliminazione di tutte le sezioni fallimentari, ad esclusione di quella del Tribunale di Firenze. Questo, oltre a creare problemi per gli operatori del settore, porterebbe anche ad una dispersione delle qualifiche professionali locali. Si va così a violare il principio di prossimità che ogni cittadino e impresa ha nella gestione delle situazioni patologiche, quali quelle gestite dal tribunale fallimentare di riferimento. In qualità di diretti interessati, cercheremo di fare di tutto per far sì che il nostro Tribunale non subisca questo declassamento”.

Altra incognita riguarda la gestione delle procedure di allerta: “Con la nuova riforma i centri di ricezione e gestione delle procedure di allerta saranno gli organismi di supporto istituiti presso le Camere di Commercio – ha aggiunto Ravone -. Auspichiamo che questo aspetto venga corretto con i decreti attuativi e che venga valorizzato appieno il ruolo degli organismi di composizione della crisi istituiti presso gli ordini professionali dei Commercialisti, degli Avvocati e dei Notai, professioni maggiormente indicate per assistere il debitore nelle procedure di allerta”.

Non solo aspetti negativi però: “Siamo favorevoli alla norma in quanto riordina la gestione delle procedure patologiche della crisi d’impresa cercando di prevenirle e anticiparle, individuando una soluzione concordata tra debitori e creditori – ha concluso Ravone -. Altro punto fondamentale della Legge che condividiamo è l’incremento dei controlli da parte del collegio sindacale”.

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