Fondazione in stallo, Silli: “Intervenga il sindaco”. Biffoni: “Non può risolvere tutto babbo Comune, occorre l’unanimità”


Il presidente della commissione controllo e garanzia Giorgio Silli (Forza Italia) chiede al sindaco Biffoni di intervenire in prima persona come mediatore per risolvere l’empasse nella Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, dopo che per ben due volte, negli scorsi mesi, l’Assemblea dei 101 soci dell’ente non ha trovato l’accordo sui sette nuovi membri del consiglio di indirizzo e, di riflesso, sul nome del presidente, dopo il primo mandato di Fabia Romagnoli.
Della questione si è parlato in commissione comunale, dove è stata sentita Irene Gorelli, membro dell’assemblea della Fondazione espressa dal Comune di Prato. Gorelli ha definito “aberrante” la situazione che si è venuta a creare e ha stigmatizzato le modalità di elezione previste dallo Statuto della Fondazione: “Anche per l’elezione del presidente della Repubblica, dopo un certo numero di fumate nere si procede con la maggioranza assoluta, mentre qui è prevista sempre la maggioranza qualificata dei due terzi dei presenti. É passato quasi un anno dalla scadenza del mandato ma così, se non cambia qualcosa, si potrebbe andare avanti ancora per molto senza trovare la quadra”.
Da statuto, fino a che non vengono rinnovati i vertici, restano in carica – in prorogatio – gli organi attuali, compreso il presidente. Ma è proprio a Fabia Romagnoli che la delegata del Comune Irene Gorelli lancia un paio di stilettate: “Ritengo inopportuno per la città avere in carica, in prorogatio, un presidente che oltretutto nelle due votazioni fatte sinora, non è riuscito neppure ad avere i voti sufficienti per essere riconfermata nel consiglio di indirizzo”. Gorelli ha poi spiegato che tutte le diplomazie sono in campo, comprese quelle che oltre tre anni fa portarono all’accordo sulla presidenza di Romagnoli: “Si sta provando di tutto, ma la situazione non è delle migliori”.

L’appello di Silli

“Il messaggio politico che passa da questa vicenda è devastante – la chiosa di Giorgio Silli – uno dei punti di riferimento per la città, la Fondazione, che negli anni passati ha fatto il bello e il cattivo tempo, si trova nelle sabbie mobili a causa di legittime contrapposizioni all’interno dell’assemblea dei soci, e non si trova la quadra per eleggere i membri del consiglio direttivo e di conseguenza il presidente. Chiedo al sindaco che rappresenta l’intera città, in tutte le sue sfaccettature compresa la classe dirigente, di battere i pugni sul tavolo e di farsi lui mediatore, anche perchè non possiamo andare avanti dopo un anno con un nulla di fatto, nè possiamo chiudere a chiave l’asemblea – come successe in conclave per l’elezione di un Papa – non dando da mangiare agli elettori finchè non avranno trovato la quadra. La situazione è preoccupante perchè questa città ha bisogno di un’iniezione di fiducia nel futuro”.

La risposta di Biffoni
Immediata la risposta del sindaco Biffoni: “Mi fa piacere la presa di posizione di Giorgio Silli e il suo appello al sindaco per risolvere anche l’impasse in Fondazione. Evidentemente anche per il centrodestra l’unica autorità che può gestire i problemi, tutti, di Prato è il sindaco, nel bene e nel male. Sarebbe interessante sapere cosa ne pensano le altre parti interessate in questa partita, a cominciare da industriali e artigiani, oltre che coloro che si dicono rappresentanti della Diocesi”.

Già nelle settimane scorse il sindaco Biffoni aveva chiesto di risolvere la vicenda sulla nuova dirigenza della Fondazione nel più breve tempo possibile: “Continuo ad augurarmi che in questa città non si debbano sempre muovere mamma politica e babbo Comune per risolvere le difficoltà. Io continuo a credere che una città, un territorio, riesca a crescere e andare avanti se tutti si lavora insieme. Al di là degli appelli e delle buone intenzioni questo deve avvenire però nei fatti. La nomina del nuovo Presidente della Fondazione, attesa ormai da mesi, è emblematico di un certo modo di lavorare in città. Se è necessario che intervenga il sindaco, lo farò e in maniera netta. Ma continuo a pensare che non sarebbe un bel segnale per nessuno visto che la Fondazione è il patrimonio di tutta la città e non solo di una parte”.
“Tutti nelle ultime settimane hanno fatto accorati appelli a lavorare in unità – ribadisce Biffoni -, poi ancora una volta si chiede un intervento risolutivo al sindaco. C’è qualcosa che non torna tra le parole e i fatti. Io continuo a pensare che si debba remare tutti dalla stessa parte per far crescere Prato e che, in merito all’elezione dei vertici della Fondazione, ci debba essere unanimità”.

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