La passione per il calcio l’ha sempre avuta, così una volta completati gli studi di Economia ha unito l’amore per il pallone, le competenze e l’idea per fondare insieme ad un amico quella che oggi è diventata la piattaforma del calcio globalizzato: Wyscout. Matteo Campodonico, 41 anni, ligure di Chiavari, è stato l’ultimo ospite della rassegna voluta dalla preside del Conservatorio di San Niccolò Mariella Carlotti “La vita è la realizzazione del sogno della giovinezza”, che ha visto alternarsi nel Conservatorio quattro persone che sono riuscite a coronare il proprio sogno: dall’attore all’avvocato, fino al comico e l’imprenditore.
L’idea di quello che allora non era ancora Wyscout nasce nel 2004. Matteo e l’amico Simone Falzetti cominciano a riprendere le partite dei dilettanti liguri (Matteo ha giocato fino alla Promozione), montano i filmati e li propongono agli allenatori, sezionando le singole fasi di gioco: dai calci d’angolo alle punizioni, per sottolineare movimenti ed errori. La svolta arriva quando i due – di fede genoana – propongono la cosa all’allora tecnico rossoblu Serse Cosmi. All’allenatore l’idea piace così, tra alti e bassi, sacrifici e perfezionamenti del prodotto, Matteo, Simone, il nuovo socio Pier Saltamacchia si espandono, fino a fare di Wyscout un’idea rivoluzionaria, una vera e propria banca dati del calcio mondiale con analisi di situazioni tattiche, screening di calciatori e dei possibili prospetti del futuro.
Oggi Wyscout conta 400 dipendenti e lavora con 800 squadre tra cui Milan, Juve, Barcellona, Manchester City, fatturando 10 milioni di euro l’anno. Ascolta l’intervista a Campodonico.