18 Novembre 2017

Misure contro il dumping cinese, l’UE fa propria la posizione italiana. Marini: “Risultato positivo di una lunga battaglia”


La notizia era molto attesa: l’Unione europea, dopo annose discussioni, ha fatto propria la posizione italiana e ha approvato un nuovo regolamento che conserva la possibilità di applicare anche alla Cina misure anti-dumping, escludendo il riconoscimento dello status di economia di mercato.

E’ stato per oltre 15 anni uno dei cavalli di battaglia delle politiche di Confindustria a livello sia nazionale che locale: il dumping praticato dalla Cina escludeva tassativamente, a giudizio delle industrie e anche dei governi italiani succedutisi negli anni, che al paese asiatico venisse riconosciuto lo status di economia di mercato (Mes, per gli addetti ai lavori). Un riconoscimento, questo, che avrebbe reso impraticabile l’applicazione di qualsiasi misura per la regolazione dei flussi delle merci dalla Cina. Si sarebbero così azzerati anche gli strumenti – già limitati – attualmente disponibili per contenere l’onda d’urto di una concorrenza commerciale all’insegna del dumping sociale e ambientale, e quindi a buon diritto definibile come sleale.

Nei vari organi europei, ma soprattutto in Consiglio, l’Italia si è sempre opposta al Mes; Confindustria è sempre stata particolarmente impegnata in questa battaglia e al suo interno le industrie manifatturiere del territorio di Confindustria Toscana Nord sono fra quelle che hanno espresso maggiore contrarietà a questa prospettiva.

Il lungo pressing dunque non è stato vano. Già un anno fa la Commissione si era persuasa a dichiararsi contraria al Mes per la Cina e a prevedere nuove regole per i partner commerciali extra-europei; secondo il nuovo regolamento, nei confronti di chi viola gli standard sociali e ambientali internazionali possono essere applicate misure anti-dumping. Il regolamento è poi stato perfezionato e migliorato dagli altri organi dell’Unione Europea, Consiglio e soprattutto Parlamento.

“Concordiamo pienamente con quanto dichiarato dal ministro Calenda, che nel commentare il nuovo regolamento europeo anti-dumping parla di un risultato non ottimale ma il migliore possibile nel contesto di riferimento – commenta Francesco Marini Consigliere delegato di Confindustria Toscana Nord per l’internazionalizzazione e la crescita -. E’ vero, ciò a cui si è giunti non è certo la soluzione di tutti i problemi ma è un passo importante sul piano materiale e anche simbolico, oltre che un successo per l’industria italiana e per il paese. Secondo alcuni calcoli la concessione del Mes alla Cina avrebbe messo a rischio in Italia dai 200.000 ai 500.000 posti di lavoro. Governo, Confindustria e delegazione parlamentare italiana al Parlamento europeo hanno saputo muoversi uniti e determinati per una buona causa. Per le nostre imprese il nuovo regolamento significa un po’ più di tranquillità: sappiamo che in caso di nuove massicce offensive commerciali della Cina su prodotti di nostro interesse qualche arma in mano la abbiamo.”

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