3 Novembre 2017

Morì all’ospedale dopo 3 interventi chirurgici, condannati due medici pratesi


Due medici dell’ospedale di Prato sono stati condannati per la morte di una paziente deceduta il 24 febbraio 2014. Il giudice ha inflitto 10 mesi al primario di ginecologia Giansenio Spinelli e 7 mesi al chirurgo Francesco Menici; entrambe le pene, sospese, sono per omicidio dovuto a colpa medica. Assolti con formula dubitativa altri tre medici internisti dell’ospedale che ebbero in cura la paziente. Il processo è scaturito dalla denuncia dei familiari della vittima, Anna Maria Collini, 69 anni, la quale in preda a forti dolori addominali, fu ricoverata al Santo Stefano il 16 dicembre 2013.
Due le indicazioni diagnostiche che presero campo fin dall’inizio: un tumore, oppure una diverticolite. I medici, che tennero la paziente ricoverata in ospedale, propendendo per la prima opzione programmarono un intervento chirurgico il 7 gennaio, quando la laparotomia escluse la presenza di masse tumorali e mostrò invece una sofferenza legata alla diverticolite. Le condizioni della donna non migliorarono e nelle settimane successiva fu sottoposta ad altri due interventi chirurgici, fino alla morte, dovuta a sepsi, 48 giorni dopo la prima operazione.

Durante il processo sono state confrontate le perizie delle parti; il pubblico ministero Laura Canovai aveva chiesto per i 5 imputati pene comprese tra gli otto e i 10 mesi. L’avvocato Luca Brachi, legale di parte civile, ha sottolineato che l’errore diagnostico è consistito nel non aver svolto tutti gli approfondimenti diagnostici necessari e di non aver proceduto prima alla laparotomia, pur in presenza di un quadro clinico che andava peggiorando. Il giudice ha condannato i due medici e la Asl come responsabile civile al pagamento di una provvisionale di 50 mila euro ciascuno per le parti civili costituitesi: il marito, la figlia e la nipotina della vittima.

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