Patto tra Prato e Bologna per la promozione turistica dell’Appennino attraverso il rilancio della Direttissima e l’antica Via della lana e della seta


Promuovere un turismo lento, dolce e rispettoso dell’ambiente. È l’obiettivo del protocollo di intesa firmato questa mattina a Castiglione dei Pepoli dal sindaco di Bologna Virginio Merola e dal primo cittadino di Prato Matteo Biffoni. Non solo alta velocità e variante di valico, il tragitto tra la Toscana e il capoluogo emiliano può essere fatto anche secondo le strade di un tempo: la direttissima, storica infrastruttura ferroviaria attraverso le valli del Bisenzio e del Setta, e l’antica via della lana e della seta, che collegava i due versanti dell’Appennino già nell’età del bronzo.

L’obiettivo è quello di operare in modo condiviso, organico ed integrato per la progettazione di azioni comuni ai due territori a partire dalla riscoperta di quello che li unisce: la Direttissima, infrastruttura storica che ha rappresentato in passato il collegamento principale tra Emilia e Toscana e che costituisce oggi il principale collegamento tra le due città e l’Appennino tosco-emiliano, cerniera e collegamento strategico tra sistemi ambientali omogenei, valori culturali comuni, identità storiche condivise e l’itinerario della “ Via della lana e della seta” che collegava i due versanti dell’Appennino già nell’età del Bronzo.

Il turismo rappresenta un importante ambito di sviluppo economico per entrambi i territori e proprio dal Piano Strategico del Turismo – che ha fra gli obiettivi quello di sviluppare progetti per la mobilità a fini turistici (ciclovie nazionali, cammini, servizi ferroviari turistici, mobilità slow) ed elaborare interventi per la mobilità nelle destinazioni turistiche anche in ottica di sostenibilità – prende forma il Protocollo.

“In pochi mesi abbiamo concretizzato l’idea proposta dal Cai di lavorare alla promozione di un turismo lento con la creazione di un percorso trekking tra Prato e Bologna – ha commentato Biffoni -, oggi con il sindaco Merola la sigla del protocollo d’intesa segna il via a un lavoro che a primavera 2018 offrirà a turisti e appassionati un percorso bellissimo alla scoperta dei nostri Appennini”.

“Un progetto che ha ricadute interessanti anche sotto il profilo economico  soprattutto per i Comuni della Val di Bisenzio – sottolinea il presidente dell’Unione dei Comuni della Val di Bisenzio Giovanni Morganti -. Tante infrastrutture turistiche possono essere implementate e i nostri Comuni possono avere un importante sviluppo turistico con la valorizzazione degli Appennini”.

 

La stazione ferroviaria di Vernio lungo la Direttissima

 

I punti principali del Protocollo

Turismo e cultura – La Città metropolitana di Bologna e il Comune di Prato convengono sull’esigenza di definire nei propri piani di promozione turistica percorsi di valorizzazione dei rispettivi patrimoni culturali ed ambientali, definendo prodotti turistici comuni a partire dall’itinerario di trekking Bologna-Prato “Via della lana e della seta”.

Ferrovia Direttissima – che rappresenta il principale collegamento tra Prato e Bologna, ed è insieme l’infrastruttura che mette in connessione lungo tutto il percorso le due comunità territoriali. La progettualità, di concerto con le due Regioni, sarà finalizzata a definire il potenziamento della linea ed insieme costruire un sistema promozionale che, mediante il collegamento con il territorio attraversato dalla Direttissima, individui i prodotti turistici da valorizzare ed organizzare, metta in rete le risorse e le eccellenze turistiche, culturali, ambientali e produttive.

Appennino – Prioritario promuovere lo sviluppo e il rilancio dell’Appennino attraverso progetti integrati, con l’obiettivo di contrastare lo spopolamento e garantire una fruizione sostenibile. La progettualità si concentrerà nella promozione ambientale, turistica e culturale dell’Appennino, individuando nella valorizzazione e potenziamento dei collegamenti quali sentieristica, ciclabili, ferrovia, viabilità slow, il perno per la promozione di una fruizione sostenibile.

Per concretizzare la progettualità condivisa, viene individuato come strumento operativo il Tavolo Prato-Bologna, coordinato congiuntamente dai due enti, luogo dinamico di confronto e co-progettazione, aperto ai soggetti che, a diverso titolo, operano sul territorio con azioni di promozione e valorizzazione.

Come prima azione attuativa del Protocollo verrà realizzata la segnaletica specifica che sarà installata lungo tutto il tracciato del cammino “Bologna-Prato” ed una guida turistica cartografica relativa all’itinerario.

 

Dal blog Trekking in Appennino

 

LA VIA DELLA LANA E DELLA SETA, A PIEDI DA PRATO A BOLOGNA

(a cura di Vito Paticchia)

Il percorso escursionistico collega Prato, la città delle gore e delle gualchiere, distretto della lana e del tessile di rilevanza europea, con Bologna, la città dei canali e dei filatoi, per secoli capitale della produzione di seta, creando nuove opportunità per le comunità appenniniche, oltre che per i camminatori.

I sentieri che collegano i due versanti dell’Appennino risalgono all’Età del Bronzo e attraversano le valli del Bisenzio, del Setta, del Brasimone e del Reno. Nei secoli vi hanno abitato etruschi, celti, liguri, romani, longobardi e bizantini, con le immancabili guerre per il controllo di territori e risorse.

A partire dall’XI secolo un cammino collegava Bologna con il castello di Prato e proseguiva per Firenze incontrando non poche difficoltà per superare il Reno e il Brasimone, o zone impervie come le Mogne, nel Castiglionese: tuttavia diversi rami secondari del percorso principale permettevano di aggirare ostacoli o superare imprevisti. Oggi i collegamenti principali avvengono lungo il fondovalle, l’A1, la Variante di Valico e la ferrovia, ma antichi sentieri e mulattiere permettono tuttora di ricollegare Prato a Bologna seguendo i crinali un tempo percorsi da eserciti, mercanti, funzionari, ecclesiastici, viandanti e pellegrini.

In un percorso di circa 120 chilometri vengono uniti la gualchiera di Coiano e il Museo del Tessuto di Prato; la pescaia del Cavalciotto e il gorone di Santa Lucia; il massiccio della Calvana e la Valle del Bisenzio, interessata da un piano di riqualificazione e valorizzazione; le Badie di Vaiano e Montepiano con il Parco Memoriale della Linea Gotica. Entrando in Emilia, s’incontrano il Setta e i castagneti di Storaia e Rasora e l’abetaia di Monte Bagucci, lembo orientale del Parco regionale dei Laghi di Suviana e Brasimone. Attraversati il cuore di Castiglione e i boschi di Camugnano, Burzanella e Monte Vigese, dopo il santuario di Montovolo, ad attendere i viaggiatori ecco poi i morandiani fienili di Campiaro e le memorie del Parco storico di Monte Sole, la Chiusa e il Canale del Reno, il Museo del Patrimonio industriale di Bologna.

Possibile cammino di ritorno dalla Bologna-Firenze e ad esso parallelo, la Prato-Bologna offre un nuovo territorio da esplorare ricco di storie, personaggi e suggestioni da conoscere e scoprire attraversando valli e crinali che, da barriera, si trasformano in cerniera di collegamento tra le due regioni. In alcuni tratti il percorso coincide con la Via dei Santuari, interseca il Trekking della Linea Gotica e l’Alta Via dei Parchi e poi, a partire dal ponte di Vizzano a Casalecchio, corre lungo la sponda sinistra del Reno. Uscendo infine dal Parco della Chiusa, entra in Bologna lungo il canale del Reno, seguendo il corso di quelle acque utilizzate in passato come forza motrice per i mulini e i filatoi che resero la città felsinea capitale europea della seta.

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