13 Dicembre 2017

Dormitorio e laboratorio abusivo nella casa colonica: a Bagnolo un’altra pericolosa casa-fabbrica FOTO


Sulla carta aveva cessato l’attività e non risultava più iscritta alla Camera di Commercio. In realtà si era trasferita in una grande casa colonica a Bagnolo. Ancora una confezione fantasma è stata scoperta nei locali di una civile abitazione in provincia, dopo la tragedia della Tignamica.
Al blitz interforze, che ha riguardato un immobile rurale di 500 metri quadrati, posto su due pianio, nella zona indiustriale di Bagnolo, hanno partecipato polizia municipale di Montemurlo, i carabinieri della locale Tenenza, Asl, vigili del fuoco e Alia.
La colonica aveva la funzione di “affittacamere abusivo”: 35 i loculi in cartongesso ricavati all’interno, con impianti elettrici manomessi e fili volanti per dare luce a tutte le stanzette, abitate sia dagli operai della confezione della colonica, che da altri lavoratori, sempre di origine cinese, che lavoravano in ditte vicine.


Le postazioni di lavoro, 25 in tutto, erano ospitate in un locale-deposito sul retro della colonica, trasformato in laboratorio artigianale. Accanto alle taglia e cuci, una grande quantità di scarti di lavorazione, segno che gli operai continuavano la produzione, nonostante la ditta fosse formalmente chiusa.
Pessime le condizioni di sicurezza dell’impianto elettrico, che era stato manomesso con fili e prese volanti per azionare i macchinari, senza alcun rispetto delle più elementari norme di sicurezza nei luoghi di lavoro e antincendio. Molto precaria anche l’igiene dei locali, con sporcizia e rifiuti sparsi dappertutto. Pericolosa la situazione della cucina, dove, oltre allo sporco, gli agenti hanno trovato cinque bombole di gas, che in caso di incendio avrebbero potuto produrre una deflagrazione devastante, bombole che sono state rimosse dai vigili del fuoco.

Otto i cittadini cinesi privi dei documenti di soggiorno, che sono stati denunciati dai carabinieri. Oltre al sequestro della colonica per le gravi carenze in materia di igiene, sicurezza e antincendio, la polizia municipale ha fatto scattare la denuncia penale nei confronti del titolare della ditta di confezioni per le variazioni d’uso dei locali: da civile abitazione ad attività artigianale e da residenziale a ricettivo.
«A Montemurlo non abbassiamo la guardia sull’illegalità, tanto che questo è il quarto sequestro che facciamo in meno di un mese – dice il sindaco, Mauro Lorenzini- La promiscuità tra abitativo e produttivo rappresenta un fenomeno estremamente pericoloso da non sottovalutare, ma anzi da perseguire con decisione per evitare tragedie come quella avvenuta ad agosto scorso a Vaiano. Infine vorrei ringraziare la Polizia Municipale, i Carabinieri, la Usl, i Vigili del Fuoco per l’egregio lavoro svolto e per la proficua sinergia messa in atto».

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