12 Dicembre 2017

Evasione fiscale: arrestati due coniugi e sequestrati beni per oltre 4 milioni di euro, tra cui quote di un noto negozio del centro


La guardia di finanza di Firenze ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare domiciliare nei confronti di 2 coniugi di etnia cinese (rispettivamente di 40 e 35 anni, residenti entrambi a Carmignano), responsabili del reato di auto-riciclaggio di somme di denaro derivanti da reati di natura tributaria. Il provvedimento giudiziario ha disposto anche il sequestro di beni immobili (tra cui quote societarie del prestigioso esercizio commerciale “CORSI”, situato in via Garibaldi) e mobili (conti correnti ed autoveicoli) per oltre 4 milioni di euro.

L’attività investigativa è iniziata nel 2009 a seguito di controlli ispettivi di natura economico-finanziaria, svolti dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Firenze anche con l’ausilio di intercettazioni telefoniche, nei confronti di alcune società intestate o riconducibili indirettamente ai soggetti indagati. Il sistema evasivo attuato dai 2 coniugi prevedeva la costituzione seriale di aziende “fantasma” (intestate anche a persone rivelatesi delle “teste di legno”), dedite alla produzione di articoli di pelletteria e nella gestione di ristoranti di Firenze e di Prato. Le aziende “fantasma”, dopo aver operato per alcuni anni completamente “in nero”, scomparivano improvvisamente ed erano sostituite da nuove aziende che avrebbero avuto il medesimo ciclo operativo. Tale condotta ha permesso un’evasione verso l’Erario quantificata a complessivi 4 milioni di euro. Tali somme, oltre ad essere impiegate in attività economiche nella provincia di Firenze e Prato, sono state trasferite in Cina, in violazione della normativa antiriciclaggio.

Secondo quanto spiegato dalla finanza, sia il negozio Corsi di Prato che il ristorante le cui quote sono state sequestrate, il ‘Forever’ di via Alfred Nobel a Sesto Fiorentino (Firenze), saranno affidati a un amministratore giudiziario e proseguiranno la loro attività. Entrambi sarebbero stati acquistati col denaro derivante dalle tasse evase mediante l’uso di società fantasma per il fisco, che operavano principalmente attraverso transazioni di denaro contante. Non si esclude che in alcuni casi queste aziende siano state specializzate anche nella produzione di merce contraffatta. In particolare, il 40enne cinese finito ai domiciliari con la moglie, scrive il gip Anna Liguori nell’ordinanza che ne dispone l’arresto, risulterebbe gestire al momento anche “altre attività parallele nell’ambito della produzione di abbigliamento con marchi contraffatti”, i cui proventi avrebbero potuto essere impiegati “in investimenti del tipo Corsi, ossia in attività economiche prestigiose e redditizie”.

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