18 Dicembre 2017

Fondazione, domani il terzo tentativo per l’elezione del Consiglio di Indirizzo. Intanto gli esclusi rompono il silenzio: “Rimaniamo candidati”


Giornata cruciale, quella di domani, per le sorti della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato. Alle 17 i soci sono convocati nella sede della Camera di Commercio per il terzo tentativo di elezione del Consiglio di Indirizzo, dopo le due recenti fumate nere. A due mesi dall’ultima tornata elettorale, che si chiuse con un nulla di fatto, gli animi tra le diverse componenti sono ancora più accesi nonostante il lavoro dei tre “saggi” istituiti per trovare una soluzione allo stallo e gli autorevoli appelli a superare le divisioni giunti nelle settimane passate dal Vescovo Agostinelli e dal Sindaco Biffoni.
Al voto domani i soci troveranno una lista definita che però vede la netta contrarietà della componente che fa riferimento all’avv. Mauro Giovannelli. I nominativi – che, stando alle ultime indiscrezioni, non dovrebbero comparire stampati sulla scheda – sono: gli imprenditori Marco BenesperiFranco Bini e Andrea Tempestini, l’avvocato Gabriele Pica Alfieri, il presidente dell’Ordine dei geometri Alessandro Pieraccinidon Marco Pratesi, Bibliotecario della Roncioniana e, infine, Diana Marta Toccafondi, soprintendente dei Beni archivistici e bibliografici della Toscana. L’attuale presidente Fabia Romagnoli ha deciso di farsi da parte.
A sorpresa sono stati tolti i tre candidati più votati nell’ultima votazione: Isabella Lapi Ballerini, ex direttore regionale dei Beni Culturali, Domenico Mazzone, commercialista, e Giammarco Piacenti, noto imprenditore. Tutti e tre i nominativi fanno riferimento alla componente Giovannelli; proprio il noto avvocato aveva, nei giorni scorsi, espresso critiche al vetriolo contro quella decisione, ribadendo che, a norma dello statuto, tutti i soci sono sempre e comunque eleggibili.
Così, nella serata di oggi, Lapi Ballerini, Domenico Mazzone e Giammarco Piacenti rompono il silenzio con una lettera aperta confermando la loro disponibilità all’elezione e stigmatizzando come “una forzatura” l’aver tolto i loro nominativi dalla lista.
Tra le righe i tre firmatari prospettano quella che potrebbe essere una via d’uscita laddove domani si dovesse assistere ad un nuovo stallo: “Non avremmo difficoltà – scrivono – a rimettere la nostra candidatura, qualora venisse raggiunta una piena condivisione sui candidati da parte di tutte le componenti dell’Assemblea”. Una eventualità, quella di azzerare tutte le candidature finora presentate per convergere su una piattaforma comune, più volte circolata tra i soci ma poi mai effettivamente ipotizzata. Manca, ancora, una volontà condivisa di uscire da questa grave crisi istituzionale. (G.R.)

 

Ecco di seguito la lettera firmata da Lapi Ballerini, Mazzone e Piacenti.

La lettera del 15 dicembre scorso, fatta pervenire a tutti i soci dalla Presidente della Fondazione, nonché le non sempre chiare notizie apparse sulla stampa, ci inducono nostro malgrado a rompere il silenzio (che ci sembra comunque l’atteggiamento più saggio che ogni candidato dovrebbe tenere prima di un’elezione) e far sentire la nostra voce.
La decisione,  sinteticamente  riportata in quella lettera, di proporre all’Assemblea del 19 dicembre, convocata per la terza volta per l’elezione del nuovo Consiglio d’Indirizzo, un elenco di soli sette nominativi, togliendo unilateralmente le nostre candidature, rappresenta una forzatura rispetto alle scelte finora manifestate dai soci e, nei nostri confronti, un gesto tanto immotivato e immotivabile da risultare screditante.
Non si tratta peraltro di un elenco condiviso da tutte le componenti presenti nell’Assemblea, come si potrebbe credere.
Tale decisione esprime infatti il pensiero di una componente del Consiglio di Indirizzo, e non certo di tutti quei soci (e sono la maggioranza) che, nel rispetto della tradizione e della storia della Fondazione, ben lungi da giochi di parte, hanno a cuore esclusivamente il suo bene e quello più generale della città di Prato.
Lasciare intendere, come in più modi è stato fatto, che tale maggioranza sia ‘eterodiretta’ dall’Avvocato Mauro Giovannelli, pur con la massima stima che portiamo al valore umano e professionale di quest’ultimo, sminuisce a nostro avviso tutte quelle persone che, nella condivisione dei predetti valori, rappresentano professionalità, culture e idee molto variegate fra loro, e sono capaci di ragionare con la propria testa.
Per quanto ci riguarda, confermiamo pertanto senza esitazioni la nostra disponibilità a rimanere candidati all’elezione a consiglieri di indirizzo, forti dei consensi che ci sono pervenuti nelle precedenti due assemblee, che ci hanno visto essere i più votati fra i vari candidati.
Riteniamo infatti che le nostre rispettive professionalità, espresse da sempre in piena e riconosciuta autonomia – di storica dell’arte con lunga esperienza dirigenziale a tutto campo nel Ministero dei Beni Culturali (Isabella Lapi), di dottore commercialista con esperienze nel mondo delle imprese e del no profit (Domenico Antonio Mazzone), di imprenditore con vocazione internazionale operante nel restauro dei beni architettonici (Giammarco Piacenti) – possano essere di indubbia utilità per la Fondazione, anche in considerazione dei suoi specifici settori di intervento e delle sue diversificate finalità.
In ogni caso, ribadiamo con altrettanta fermezza di essere mossi soltanto da spirito di servizio e dalla cura degli interessi generali della città nella quale viviamo e nel cui sviluppo futuro profondamente crediamo.
Sorretti da questo spirito, non avremmo difficoltà a rimettere la nostra candidatura, qualora venisse raggiunta una piena condivisione sui candidati da parte di tutte le componenti dell’Assemblea.
Ma questa condizione, allo stato attuale, non si è verificata, per cui attendiamo sereni e fiduciosi quelle che saranno le libere scelte dell’Assemblea.

Isabella Lapi Ballerini, Domenico Mazzone, Giammarco Piacenti

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