Gianni Gasperini, seminarista in servizio a Montemurlo nuovo sacerdote della Diocesi di Pistoia
La Chiesa di Pistoia è pronta ad accogliere un nuovo sacerdote. Si chiama Gianni Gasperini, ha 40 anni e svolge attualmente il suo servizio pastorale nella parrocchia di Montemurlo, che si trova territorialmente nella Diocesi di Pistoia. L’ordinazione è in programma domani, venerdì 8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione nella cattedrale di San Zeno alle ore 18.
Ordinato diacono nel maggio scorso, Gianni Gasperini si dice pronto ed emozionato per questo grande passo: «La vita del sacerdote, di ogni sacerdote – afferma – non può essere altra se non quella di Cristo. La liturgia che ogni giorno sarò chiamato a celebrare – aggiunge – invita a fare della nostra esistenza una continua oblazione, un dono di sé che testimoni il nostro legame con Cristo».
L’ordinazione presbiterale di Gianni cade in una stagione povera di vocazioni al sacerdozio: «Dio sa – ricorda il vescovo di Pistoia Fausto Tardelli – quanto abbiamo bisogno di preti e di preti santi, dediti anima e corpo al ministero apostolico e profondamente innamorati di Cristo. Ci stringiamo pertanto attorno a don Gianni Gasperini; preghiamo per lui e con lui diamo lode al Signore».
Mons. Fausto Tardelli
L’ordinazione sacerdotale, afferma il Vescovo, è dunque «una festa grande per tutta la nostra chiesa pistoiese. È una gioia che si unisce a quella che proviene dalla contemplazione della Madonna Immacolata, totalmente libera dal peccato, la cui festa si celebra appunto l’8 dicembre».
Proprio l’8 dicembre di tre anni fa mons. Tardelli entrava a Pistoia come nuovo pastore della Diocesi; una ricorrenza «motivo di sincera gratitudine al Signore» che ha anche suggerito al Vescovo la stesura di una lettera indirizzata alla diocesi di Pistoia dal titolo “La grazia e la responsabilità di essere preti oggi a Pistoia”. Si tratta di un breve testo sulla vita e le responsabilità del prete, «perché da parte di tutto il popolo cristiano si apprezzi sempre di più il dono del sacerdozio ministeriale e perché gli stessi presbiteri possano corrispondere al meglio al dono ricevuto».
