4 Dicembre 2017

Luana, la bambina e le famiglie ebree del pratese: all’Archivio di Stato la presentazione del volume “Fior di memoria”


Luana la bambina che, donna ormai matura, racconta la storia vista con i suoi occhi. E dentro questa storia ci sono prima di tutto le vicende dei contatti intensi e affettuosi con alcune famiglie ebree pratesi, quella dei Forti (il babbo di Luana lavorava alla fabbrica della Briglia), dei Castelli, dei coniugi Strich Livers, ma anche del gruppo familiare dei Valensin-Cabibbe-Sadun.
La grande storia, con i suoi tratti crudeli, circonda Luana e lei, sul filo di una memoria fatta prima di tutto di affetti, contribuisce a darne una ricostruzione personale, commovente. Ha la freschezza del racconto vissuto in prima persona e la ricchezza di una ricerca svolta con cura il volume Fior di memoria, curato da Annalisa Marchi con la testimonianza di Luana Cecchi, che viene presentato oggi, lunedì 4 dicembre, alle 16,30, all’Archivio di Stato di Prato. Intervengono di Diana Toccafondi, soprintendente archivistica regionale, e Alessia Cecconi, direttrice scientifica del CDSE. L’iniziativa si svolge nell’ambito del progetto un Autunno da sfogliare, promosso dal Sistema bibliotecario provinciale con il sostegno del Comune di Prato e della Regione.
Annalisa Marchi accompagna la testimonianza di Luana con una ricerca accurata – realizzata anche attraverso un laboratorio di didattica della storia condotto con alcuni studenti della scuola media inferiore – che muove le mosse dal 1790 e arriva al 1957 data-simbolo della fine della Fabbrica Forti in Val di Bisenzio. Il volume, pubblicato dalla Fondazione CDSE con La Fondazione Museo della Deportazione e della Resistenza, affronta in modo particolare, il tema degli ebrei e della persecuzione nei loro confronti partendo dal micrcocosmo della Briglia e dalle vicende di persone e famiglie, in tempi diversi e con la voglia di conoscere più da vicino persone e vicende, usi e valori culturali del loro mondo. Annalisa Marchi fa ricerca d’archivio ma anche raccolta di testimonianze preziose: le vicende delle persone non vanno perdute, si ricostruiscono legami spezzati anche grazie agli interventi di familiari viventi. E la storia, dunque, continua.

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