Ostensione e «Sasso di S. Stefano», la tradizione pratese del Natale. Guarda le FOTO


È la tradizione pratese del Natale: a sera il Vescovo officia l’Ostensione del Sacro Cingolo, l’ultima dell’anno, al termine della quale avvia ufficialmente le celebrazioni per il patrono della città e della Diocesi, Santo Stefano Protomartire.

Anche quest’anno diverse centinaia di persone si sono radunate in cattedrale e nella piazza per il secolare rito: la Sacra Cintola è stata mostrata da mons. Franco Agostinelli, come vuole l’antica consuetudine, per tre volte all’interno del duomo e, all’esterno, dal pulpito di Donatello. Era presente il sindaco di Prato Matteo Biffoni, con il Gonfalone e i valletti comunali; testimoni sono stati il proposto dell’Arciconfraternita della Misericordia Gianluca Mannelli e Roberto Doretti dell’Accademia italiana della Cucina.

Al termine dell’Ostensione, dopo il Canto del Te Deum, il Capitolo della Cattedrale, il Sindaco e i testimoni hanno baciato la reliquia simbolo della Chiesa e della città di Prato.

Da secoli un’altra tradizione, anch’essa tutta pratese, segue l’Ostensione natalizia: il Vescovo e il clero officiante cambiano i paramenti: dall’oro natalizio al rosso, il colore del martirio. Tutti processionalmente si avviano dalla Cappella del Sacro Cingolo verso l’altare maggiore; il diacono reca il reliquiario che conserva un sasso che la devozione popolare ritiene sia uno di quelli con cui fu lapidato il primo martire cristiano, patrono di Prato.

Domattina, alle 10, il Vescovo Agostinelli presiede in duomo la solenne concelebrazione di Santo Stefano, che sarà trasmessa in diretta da Tv Prato.

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