14 Dicembre 2017

Traffico illecito di rifiuti pericolosi: un arresto anche a Prato


Sei persone sono state arrestate dai carabinieri forestali, in esecuzione di una misura di custodia cautelare ai domiciliari disposta dal gip su richiesta  della Dda fiorentina, nell’ambito di un’inchiesta per traffico illecito di rifiuti. I reati contestati sono traffico di rifiuti, associazione per delinquere e truffa aggravata ai danni della Regione Toscana, quantificata in circa 4 milioni di euro. Sono circa 200mila le tonnellate di rifiuti, in alcuni casi pericolosi e nocivi, che secondo gli inquirenti sarebbero state smaltite abusivamente in due discariche della provincia di Livorno, tra il 2015 e il 2016. Una parte consistente degli scarti tossici pericolosi al centro dell’inchiesta della Dda di Firenze, almeno tre tir ogni settimana, arrivava nelle discariche del Livornese da una ditta di Prato, la Fbn srl, specializzata nel trattamento dei rifiuti. In alcuni casi, come testimoniato da alcune telecamere nascoste piazzate dagli investigatori, gli indagati si limitavano a far transitare i tir carichi di rifiuti speciali pericolosi nei cortili delle ditte specializzate nello smaltimento, da dove uscivano subito dopo senza che fosse stato eseguito alcun trattamento. I rifiuti, entrati come pericolosi, ne uscivano declassificati a ordinari e poi venivano stoccati nelle discariche. Tra i sei arrestati figura anche un collaboratore della Fbn srl di Prato. Per il procuratore capo di Livorno Ettore Squillace Greco, che ha coordinato le fasi iniziali delle indagini quando ricopriva l’incarico di sostituto procuratore della Dda di Firenze, il modus operandi dell’organizzazione criminale è paragonabile a quello usato dalla Camorra nella Terra dei Fuochi: “Siamo di fronte a un gruppo che commetteva il maggior numero di reati in questa materia – ha affermato -. Si tratta di episodi che non hanno nulla a che fare con la Camorra, ma un certo modo di gestire e trattare i rifiuti è significativo”.

Foto di archivio

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