In marcia con i migranti e rifugiati in nome della pace. L’iniziativa nel centro storico di Prato


«Migranti e rifugiati. Uomini e donne in cerca di pace!». Porta il titolo della lettera scritta da Papa Francesco la Marcia della Pace per le vie del centro di Prato organizzata anche quest’anno da Azione Cattolica insieme al Coordinamento Cittadino per la Pace del Comune di Prato. All’iniziativa hanno aderito anche l’oratorio cittadino di Sant’Anna e gli scout pratesi dell’Agesci.

L’appuntamento è per domenica 28 gennaio con ritrovo alle 16 in piazza dell’Università, da lì partirà il corteo che attraverserà via Magnolfi per poi arrivare alle 16,30 in piazza del Duomo dove, ad attendere il gruppo, ci sarà il vescovo Franco Agostinelli.
La marcia poi proseguirà per Corso Mazzoni e farà un’ulteriore sosta in piazza del Comune (ore 17), dove è previsto il saluto del sindaco Matteo Biffoni. I partecipanti passeranno poi per via Ricasoli, piazza San Francesco, via San Bonaventura e alle 17,30 arriveranno in piazza Santa Maria delle Carceri per la conclusione finale.

Durante il percorso saranno condivise le testimonianze di alcuni migranti e richiedenti asilo ospiti nelle strutture della Fondazione Opera Santa Rita.

Sarà una marcia gioiosa, all’insegna della condivisione e del divertimento. Ogni sosta sarà accompagnata da quattro flash mob che seguiranno le azioni invocate da Papa Francesco nella sua lettera: accogliere, proteggere, promuovere e integrare.

Sarà l’occasione per trascorrere un pomeriggio diverso, per divertirsi, ma al tempo stesso riflettere su un tema sempre largamente dibattuto, ma troppo spesso affrontato con poca sensibilità.

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Marco Giraldi
Marco Giraldi
6 anni fa

Scrivo in merito alla Marcia della Pace che si è svolta questo pomeriggio per le vie del centro storico della città come facciamo da diversi anni ritrovandosi in Piazza dell’Università con l’Azione Cattolica Diocesana insieme all’AGESCI degli Scout della città, all’Oratorio di Sant’Anna, al Comune di Prato, al Coordinamento Cittadino per la Pace e alla Fondazione dell’Opera Santa Rita ONLUS perchè il tema della Cinquantunesima Giornata Mondiale della Pace è:”Migranti e rifugiati. Uomini e donne in cerca di pace”. Questo tema è piuttosto toccante perchè parla dell’accoglienza verso il migrante che tante volte fugge dal suo paese d’origine alla ricerca di un futuro migliore non soltanto a causa della povertà ma anche per via dei regimi dittatoriali che purtroppo sono ancora presenti in alcuni paesi africani sopratutto le zone più povere. Il tema presenta quattro punti chiave tracciati chiaramente dal Sommo Pontefice che sono: “Accogliere, Proteggere, Promuovere e Integrare” e durante la marcia sono stati compiuti alcuni gesti leggendo alcuni punti del messaggio della giornata della pace e successivamente sono stati compiuti alcuni gesti come la costruzione di una tenda in Piazza del Duomo sorretta dalle bandiere della pace e poi il tutto è stato animato da letture di lettere e preghiere scritte dai ragazzi africani che sono stati accolti dall’Opera Santa Rita alla presenza del Vescovo Monsignor Franco Agostinelli che cordialmente ci ha salutato lasciandoci un breve messaggio di cosa voglia dire essere veri Operatori di Pace che non si realizza soltanto con marce, manifestazioni e sventolamenti di bandiere ma agendo con azioni concrete sporcandosi le mani laddove c’è bisogno di tutto questo e sempre durante il suo messaggio ha ricordato il suo incontro avvenuto qualche tempo fa con Monsignor Giovanni Innocenzo Martinelli Vescovo Emerito del Vicariato Apostolico della Diocesi di Tripoli in cui faceva presente al nostro vescovo la triste situazione della popolazione libica. Successivamente ci siamo recati in Piazza del Comune dov’è stato compiuto un’altro gesto ovvero sono stati messi sette striscioni che rappresentano i sette colori dell’arcobaleno rifacendosi alle bandiere della pace che sono presenti nel nostro paese dal 2003 da quando scoppiò la Guerra in Iraq perchè i sette colori dell’arcobaleno rappresentano la speranza e la gioia di un mondo migliore ma anche di un mondo dove ci sono più luci e colori e meno tenebre e foschie e li i ragazzi africani del Santa Rita hanno letto altre preghiere scritte da loro e un testo dello scrittore cileno Pablo Neruda(1904-73) che parla della pace fra i popoli e non sono mancati i canti Scout come “Danza la Vita” e “Pronti a Servire”. Dopo tutti questi gesti ha preso la parola Massimo Carlesi che è Presidente del Coordinamento Cittadino per la Pace in cui si è mostrato soddisfatto per la riuscita della giornata e anche il tempo ha fatto la sua parte essendo una bella giornata solare. Infine ci siamo spostati in Piazza Santa Maria delle Carceri dove è stato compiuto l’ultimo gesto che è stato quello di creare una rete che raccoglie i dispersi sempre con gli striscioni della bandiera della pace e qui mi vengono in mente i brani degli evangelisti Matteo e Marco inerente la chiamata che fece Gesù ad Andrea, Giovanni, Giacomo e Simon Pietro dicendoli: “Venite che vi farò diventare pescatori di uomini”. Li ha preso la parola il nostro Sindaco Matteo Biffoni che era piuttosto soddisfatto nel vedere tante persone che hanno preso parte a questa manifestazione. Il discorso della pace non è una cosa che interessa soltanto alla chiesa e alle associazioni di volontariato cattoliche o laiche che siano ma sta a cuore anche a chi esercita la professione politica che consiste nell’amministrare un paese, una regione, una città ecc e anch’essa deve fare la sua parte soprattutto verso poveri e bisognosi iniziando sempre dall’accoglienza perchè un paese non si può definire civile se non è accogliente verso il prossimo, proteggere ricorda il dovere di riconoscere e tutelare i diritti di chi fugge da una terribile realtà verso una realtà nuova, promuovere sta nel fornire i giusti strumenti affinchè lo straniero possa sentirsi come fosse a casa sua quindi Uno di Noi(One of Us in inglese) e tutto questo si trova scritto nella Bibbia ed infine integrare che non è altro che consentire agli stranieri di poter essere inseriti nella società civile cosi che non sono più stranieri e ospiti ma concittadini dei santi e familiari di Dio ci ricorda San Paolo nella sua Lettera agli Efesini. Non posso non ricordare la figura di una santa che è Francesca Cabrini(1850-1917) fondatrice della Congregazioni delle Missionarie del Sacro Cuore nel 1880. Lei passò tutta la sua vita ad aiutare i profughi e gli immigrati che lasciavano il proprio paese d’origine per stabilirsi in un’altro e non va dimenticato quando nel 1889 si trasferì negli Stati Uniti d’America per offrire il suo aiuto ai profughi italiani giunti nel nuovo mondo con la speranza di trovare quello che non trovavano in Italia fino a quando non ci fu il crollo di Wall Street(o per meglio dire la crisi economica) verificatosi nel 1929 che cambiò completamente l’ordine delle cose. Concludo ricordando la Giornata della Memoria che è stata celebrata ieri come ogni 27 di questo mese e quest’anno è sentita più degli altri anni perchè sono Ottant’Anni da quando furono emesse le Leggi Razziali e ci fu il “Patto d’Acciaio” fra Hitler e Mussolini il tutto avvenuto nel 1938 che porterà allo scoppio della seconda guerra mondiale l’anno successivo. Allora il problema non erano gli stranieri e gli immigrati ma gli ebrei e il loro triste destino subito nei campi di concentramento. Niente va messo nel dimenticatoio ma va fatto memoria di quello che è stato affinchè il domani non si ripresenti con fatti e tragedie simili se non peggio di com’erano prima e non posso non citare la parole Salmo Biblico 94 che dice: “Ascoltate oggi la voce del Signore”.