19 Gennaio 2018

Morto Michele Gesualdi, il più noto tra gli allievi di don Milani partì da Prato assieme al fratello per andare a Barbiana


È morto Michele Gesualdi. È stato tra i primi e più noti allievi di don Lorenzo Milani. Aveva 74 anni e da tre era affetto da Sla. Oltre che alle vicende del priore di Barbiana, il suo nome era legato alla Cisl, di cui è stato dirigente, e alla politica perché ricoprì l’incarico di presidente della Provincia di Firenze nel mandato precedente l’arrivo di Matteo Renzi.

A far incontrare Michele e il fratello Francesco, detto Francuccio, con don Lorenzo Milani fu il sacerdote pratese don Ezio Palombo. I due Gesualdi negli anni Cinquanta vivevano a Prato con la famiglia e don Palombo li accompagnò a Barbiana dopo la morte del padre.

I fratelli Gesualdi sono originari della Puglia, la loro famiglia faceva parte di quelle che negli anni del dopo guerra arrivarono a Prato da Bovino. Non a caso abitavano in via del Campaccio dove risiedevano gran parte dei bovinesi. Il giovane sacerdote Palombo conobbe la madre di Michele e Francuccio in ospedale. Il marito e padre dei due bambini era ricoverato in gravi condizioni nella stessa stanza dello zio di Ezio Palombo e morì di lì a poco. I piccoli, rimasti orfani in una famiglia molto povera, vivevano nel collegio Magnolfi, ma erano in cerca di un ambiente diverso. Allora Palombo pensò bene di portare Michele a Barbiana, dove don Milani aveva tirato su una scuola per una comunità di ragazzi della zona ma anche di fuori. Dopo pochi anni anche Francuccio si trasferì nel piccolo paese del Mugello e divenne assieme al fratello uno degli allievi più conosciuti del priore. Dopo la morte del sacerdote Michele è divenuto socio fondatore e storico presidente della Fondazione Don Milani e Francuccio ha fatto nascere il Centro Nuovo Modello di Sviluppo a Vecchiano.

 

Don Lorenzo Milani e don Ezio Palombo con i ragazzi a Barbiana

 

L’amicizia tra Ezio Palombo e Lorenzo Milani invece inizia nel 1944 in una Firenze vicina alla Liberazione, nella parrocchia di Santa Lucia al Prato. Lì prestava servizio il seminarista Milani, mentre Palombo, oggi ottantacinquenne, invece era un adolescente «sfollato» con la sua famiglia. Finita la guerra i due tornano a casa, a Prato e a Gigliola di Montespertoli, ma si incontrano di nuovo quando diventano preti.
Palombo, da diciassette anni dispensato dal sacerdozio, negli anni Cinquanta andava di frequente a i Donnini di Calenzano perché lì aveva il nonno calzolaio. In piazza incontrava spesso don Lorenzo, vice parroco nella vicina San Donato. Inutile dire che tra i due c’erano molte affinità di pensiero e di vedute, rese note al grande pubblico anche grazie al rapporto epistolare pubblicato nel libro «Lettere di don Lorenzo Milani priore di Barbiana», già nel 1970, soltanto tre anni dopo la morte del priore di Barbiana.

Giacomo Cocchi

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