14 Febbraio 2018

Delitto Lo Cascio, chiesto l’ergastolo per l’omicida


Il pubblico ministero Egidio Celano ha chiesto l’ergastolo nei confronti di Abdelghani Ammari, il marocchino di 30 anni reo confesso per l’omicidio di Leonardo Lo Cascio, il portiere di albergo ucciso lo scorso 30 marzo davanti al Tribunale, nel corso di un’efferata rapina, mentre si recava a lavoro. Dopo un anno dal delitto, il processo, con rito abbreviato, sta volgendo al termine. Ammari fu identificato grazie a serrate indagini da parte dei carabinieri, che lo arrestarono due giorni dopo il delitto all’aeroporto di Bologna con in tasca un biglietto per fuggire in Marocco.
Nella requisitoria durata oltre due ore il pubblico ministero ha chiesto il massimo della pena prevista (l’isolamento diurno è l’unico sconto considerato in base al rito alternativo) contestando l’omicidio volontario a scopo di rapina e le aggravanti dei futili motivi e della minorata difesa della vittima, sorpresa alle spalle, di sera, in un vialetto buio nei pressi del Tribunale.
Nel pomeriggio di oggi, ci sono state le discussioni delle parti civili (avvocati Eugenio Zaffina, Alessandro Oliva e Giulia Marini) e della difesa rappresentata dagli avvocati Luca Ancona e Gabriele Terranova. La sentenza è attesa nella prossima udienza.

Lo Cascio fu colpito al collo con un’arma da taglio, un taglierino o un coltello. Decisive, ai fini delle indagini, sono state le immagini delle telecamere di videosorveglianza che mostrano l’aggressore seguire il portiere d’albergo, da poco sceso dall’autobus, e poi tre minuti dopo fare il percorso inverso di corsa per fuggire.
Abdelghani Ammari sostenne di conoscere la propria vittima e che gli doveva dei soldi per la cessione di droga. Una tesi completamente sconfessata dalle indagini del nucleo investigativo: nessun contatto telefonico precedente tra i due, nessuna traccia di assunzione di stupefacenti è emersa negli esami biologici compiuti sulla vittima.
Alcuni frammenti del telefono cellulare di Leonardo Lo Cascio furono trovati nei giorni successivi il delitto in un’aiuola nei pressi dell’abitazione di Abdelghani Ammari, che dopo aver colpito a morte il portiere d’albergo si è recò in una cabina telefonica per chiamare il 113 e segnalare la presenza di un uomo a terra, si disfece dei propri abiti insanguinati e del portafoglio di Lo Cascio, gettandoli in una campana di vetro e in un cestino.

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