22 Febbraio 2018

I cattolici e le elezioni, incontro con Marchi, Preziosi e Giacomelli. Il Sottosegretario: «I dubbi su Della Vedova? Non invidio chi deve spiegare l’alleanza con Salvini» VIDEO


Un forte desiderio di ribadire la propria appartenenza per recuperare radici comuni in modo da progettare un impegno politico condiviso su certi temi, anche se si milita in partiti e liste diverse.
Lorenzo Marchi, candidato alla Camera per Civica Popolare nel collegio plurinominale, lista appartenente alla coalizione di centrosinistra, ha promosso un incontro per parlare di un rinnovato impegno dei cattolici in politica. Ne hanno discusso: il sottosegretario Antonello Giacomelli del partito democratico e il parlamentare uscente del Pd Ernesto Preziosi, conosciuto per la sua lunga appartenenza all’Azione Cattolica, di cui è stato vice presidente nazionale.

All’appuntamento, che si è tenuto ieri sera, mercoledì 21 febbraio nella sede del comitato elettorale di Civica Popolare in viale della Repubblica, hanno partecipato molti ex Dc, della Margherita e del Partito Popolare oggi esponenti e militanti del Pd e del movimento fondato dal ministro Lorenzin.

Il confronto ha spaziato su vari temi ma una era la domanda di fondo alla quale in molti aspettavano una risposta: come conciliare il voto cattolico del centrosinistra con la scelta di far correre nel collegio uninominale di Prato il radicale Benedetto Della Vedova? Una decisione questa, venuta dal Pd nazionale, che ha creato qualche mal di pancia nell’elettorato cattolico pratese ma anche in quello che si riconosce nella tradizione proveniente dal partito comunista.

 

 

«Non credo sia il tempo di separazioni, muri e chiusure – ha detto Giacomelli – è invece il tempo della generosità e della ricerca per trovare dei punti di contatto nell’altro. Oggi viviamo troppe lacerazioni, per questo a differenza di altri noi non ci vergogniamo della nostra coalizione, perché abbiamo fatto scelte importanti per il bene del Paese e queste parlano per noi. Per me sarebbe difficilissimo spiegare da cattolico l’alleanza con Salvini. Non invidio chi deve farlo».

 

 

Lorenzo Marchi ha spiegato l’obiettivo della serata, che vuol essere, nelle sue intenzioni, l’inizio di un cammino, da proseguire a livello nazionale e locale dopo il 4 marzo. «Vogliamo creare – ha affermato il giovane avvocato – un ponte tra cattolici, partendo dalla nostra coalizione per poi allargarlo. Occorre portare avanti delle iniziative comuni. Nel nostro Paese tutte le grandi leggi sono venute con un forte contributo da parte dei cattolici, sia nei temi cari ai cattolici e anche in quelli considerati non cattolici. Anche in questi ultimi c’è stato un forte contributo».

 

 

E a chi ha chiesto a Ernesto Preziosi, non candidato a questa tornata elettorale per sua scelta, cosa succederà dopo il 4 marzo, il parlamentare ha risposto: «Difficile dirlo, so solo che noi dovremo esserci e lavorare per una convergenza e cercare una stabilità di governo. I cattolici devono stare nei vari contenitori politici – ha detto Preziosi – ma devono starci in modo organizzato, non dobbiamo difende i valori, ad essere difesi devono essere gli ultimi. I valori invece vanno diffusi. Dobbiamo essere capaci di elaborare una cultura politica e solo allora saremo in grado di fare una proposta politica».

 

Giacomo Cocchi

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