24 Febbraio 2018

I sindaci replicano alla Pubblica Assistenza: “Tariffe per il trasporto sociale aumentate, sono un’associazione di volontariato non una spa”


“Sono sorprendenti le parole del presidente della Pubblica Assistenza Benelli. Non è abitudine delle nostre Amministrazioni intervenire in casa d’altri ma i problemi tutti interni alla Pubblica Assistenza non permettiamo che vengano addossati sulle Giunte e sui Comuni. Non ci interessano le considerazioni politiche e personali di Benelli su quale sia il suo assessore preferito, ma pretendiamo rispetto e correttezza verso i fatti perché sia chiaro che non permettiamo a nessuno di utilizzare sindaco o assessore come capro espiatorio di problemi evidentemente di altra natura”.
E’ quanto si legge nella nota a firma di tutti i sindaci dei comuni della provincia Matteo Biffoni, Mauro Lorenzini, Marco Martini, Edoardo Prestanti, Primo Bosi, Giovanni Morganti, Guglielmo Bongiorno, in risposta alle dichiarazioni del presidente della TarifPubblica Assistenza, che ha annunciato di aver rinunciato al trasporto sociale a causa di rimborsi insufficienti del Comune di Prato (leggi l’articolo).
“Le tariffe per il trasporto erano ferme dal 2004 e sono state aumentate da 6 fino a 9 euro a novembre 2017, un aumento che era atteso da13 anni e che è lo stesso per tutte le associazioni del territorio – prosegue la nota dei sindaci – La Pubblica Assistenza non è l’unica associazione infatti e copre 50 trasporti giornalieri su 250. Altre 8 associazioni di volontariato hanno partecipato al bando per il trasporto e garantiranno il servizio, senza polemiche strumentali. Evidentemente non c’è stato un aumento maggiore perché non era possibile visto che i conti devono tornare per tutti, Società della Salute compresa, e non solo per Benelli che comunque, vogliamo sottolinearlo, deve essere consapevole di presiedere un’associazione di volontariato e non una società per azioni. Sulla proficua collaborazione tra Società della Salute e Pubblica Assistenza parlano i fatti, non ultimo la premiazione da parte di Anci Toscana per il progetto di sperimentazione dell’infermiere di comunità, un progetto fatto proprio da Sds in collaborazione con la Pubblica Assistenza. Sulla revisione dell’organizzazione del trasporto ci siamo dichiarati favorevole già dalla scorsa estate, proprio in una iniziativa organizzata dalla PA. Per farlo però le diverse associazioni di volontariato devono mettersi intorno allo stesso tavolo e ad oggi non risulta che la Pubblica Assistenza abbia contribuito a costruire le condizioni per un dialogo. I Comuni sono sempre stati disponibili e lo sono tuttora a sedersi con le associazioni per lavorare anche a un miglior coordinamento tra le stesse associazioni per una razionalizzazione del servizio”.

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