23 Marzo 2018

Bancarotta fraudolenta, contraffazione e ricettazione: arrestati 4 imprenditori


I Finanzieri del Comando Provinciale di Firenze hanno dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare personale nei confronti di 4 imprenditori di origine cinese (di cui 1 in carcere e 3 agli arresti domiciliari), per i reati di bancarotta fraudolenta, impiego di manodopera clandestina, contraffazione e ricettazione. L’attività investigativa, iniziata nel 2016 dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Firenze, aveva già portato, lo scorso dicembre, ad un’ordinanza di custodia cautelare domiciliare nei confronti di 2 coniugi cinesi (raggiunti da un analogo provvedimento restrittivo) per i reati di auto-riciclaggio e al sequestro di beni immobili (tra cui quote societarie del prestigioso negozio “CORSI”, del centro storico di Prato) e mobili (conti correnti ed autoveicoli) per oltre 4 milioni di euro.
Il prosieguo degli accertamenti oltre a confermare il vasto sistema evasivo attuato dai 2 coniugi mediante la costituzione di aziende “fantasma” dedite alla produzione e commercializzazione di articoli di pelletteria (molti dei quali contraffatti) e nella gestione di ristoranti nei Comuni di Firenze e di Prato – ha fatto emergere la partecipazione all’attività criminale anche di altre due persone (fratello dell’uomo già arrestato lo scorso dicembre e sua moglie entrambi residenti a Sesto Fiorentino) destinatarie, rispettivamente, di una misura restrittiva in carcere e, per la donna, degli arresti domiciliari. Le indagini hanno consentito di mettere in luce che quest’ultimi, in qualità di coamministratori di fatto di una società dedita alla commercializzazione di articoli in pelle e commercio all’ingrosso di abbigliamento ed accessori di Sesto Fiorentino, avevano illecitamente trasferito tutti i beni (capitali e macchinari) di questa impresa in altre società, sempre gestite da loro, determinandone la bancarotta in danno dei creditori e dell’Erario. Tra l’altro, per rendere difficile l’individuazione dell’attività criminosa, avevano emesso fatture false per far risultare di aver venduto (fittiziamente) la merce distruggendo i libri e le scritture contabili così da ostacolare la ricostruzione delle operazioni commerciali. L’evasione fiscale messa in atto dai 4 soggetti è stata quantificata in 4 milioni di euro, in parte trasferiti in Cina, in violazione della normativa antiriciclaggio. Al termine delle operazioni di servizio, sono stati sequestrati, presso due capannoni nella disponibilità degli indagati nel comune di Calenzano, oltre 100.000 articoli da viaggio (zaini, borse, trolley) oggetto della distrazione per il reato di bancarotta fraudolenta, mentre, in un ulteriore magazzino (di oltre 2.500 mq sottoposto a sequestro), sempre nel territorio di Calenzano, sono state sequestrate oltre 3.000 borse contraffatte.

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