Grossi disagi per gli utenti delle scuole guida pratesi. I ragazzi che studiano per prendere la patente rischiano di non trovare date utili per sostenere gli esami a causa della mancanza di esaminatori della Motorizzazione civile. Un problema, quello della carenza di organici, che arriva da lontano. Nel 2012 la sede pratese all’Interporto fu soppressa e i dipendenti, assieme ad arredi e attrezzature di ultima generazione, passarono alla Motorizzazione di Firenze, all’Osmannoro.
Il prefetto Scialla, su sollecitazione del Comitato provinciale area pratese, ha inviato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti la richiesta di valutare il ripristino a Prato di una sede della Motorizzazione o quanto meno l’apertura di uno sportello in città. La risposta da Roma è arrivata, ma è stata negativa. Secondo il Ministero, la Motorizzazione di Firenze è idonea a servire l’attuale bacino di utenza. E per l’utenza qualificata, autoscuole e agenzie, sono ritenuti adeguati i servizi on line offerti dal portale dell’automobilista. “Al momento tale configurazione – sempre secondo il Ministero – risulta la più rispondente alle esigenze complessive e in grado di garantire un servizio efficace, attesa anche la grave carenza di personale di cui soffre l’amministrazione”.
Una risposta che non soddisfa le autoscuole pratesi, il Comitato procinciale area pratese e il gruppo consiliare di Forza Italia che sulla questione ha presentato un’interrogazione scritta al sindaco per conoscere, alla luce della risposta pervenuta dal Ministero, quali siano le prossime azioni di cui l’amministrazione comunale vorrà farsi portavoce.
Intanto, come detto, le autoscuole sono in grossa difficoltà, soprattutto per far fronte agli esami di guida. Gli esaminatori che arrivano da Firenze sono insufficienti; da un paio di anni a questa parte, grazie ad un accordo tra le autoscuole pratesi e la Motorizzazione, gli esaminatori sono arrivati anche da altre province. Ma adesso è cambiato il dirigente della Motorizzazione e l’accordo è stato rimesso in discussione per problemi legati all’onere e all’anticipo delle indennità di trasferta, di cui in parte si facevano carico anche le autoscuole pratesi.
Il risultato è che la disponibilità alle trasferte da parte di esaminatori esterni si è drasticamente ridotta. Così come si sono ridotte, di conseguenza, le sessioni di esami per le prove pratiche: dalle 55 di febbraio, si è passati alle 18 di marzo. Se per ogni sessione si riescono ad esaminare dai 6 ai 9 ragazzi, significa che in tutta la provincia le 26 autoscuole pratesi hanno circa 140 posti disponibili, un numero largamente insufficiente rispetto alle richieste.
Tanti sono dunque i ragazzi pratesi che rischiano di vedersi scadere il foglio rosa (dura 6 mesi dopo l’esame di teoria), senza aver avuto la possibilità di provare l’esame di guida, o di riprovare una seconda volta dopo un’eventuale bocciatura.
Proprio a causa di questi problemi, le autoscuole hanno ottenuto la deroga per poter fare agli allievi un secondo foglio rosa di altri sei mesi, ma in questo caso c’è da ripetere la visita medica e tra bolli e spese varie occorre sborsare altri 150 euro.
“Questa situazione porta problemi alla continuità didattica dei ragazzi, che giustamente dopo la teoria si aspettano di potersi preparare alle prove pratiche e quando sono pronti andare all’esame – spiega Viviana Giusti, dell’autoscuola 4R e segretaria dell’associazione di categoria Unasca Prato -. La mancanza di date utili per sostenere gli esami frena tutto il percorso e crea problemi, e in alcuni casi aggravi di costi, ai ragazzi. Chiediamo che vengano assegnate più risorse alla Motorizzazione. Se ci dobbiamo rivolgere per forza a Firenze e già questo per la popolazione di Prato è un problema per via delle distanze; almeno che Firenze sia in grado di coprire le necessità di tutto il bacino di utenza che è vastissimo, da Empoli, a Prato, fino a Vernio”.
