27 Marzo 2018

Movimento 5 stelle: alcuni attivisti prendono le distanze da La Vita, la consigliera: “Non mi dimetto”


La notizia della condanna in sede civile della consigliera Silvia La Vita al risarcimento di 5mila euro per diffamazione nei confronti di Fonderia Cultart ha mosso le acque tra alcuni attivisti del Movimento. Gli amici di Beppe Grillo di Prato e Prato 5 stelle  hanno affidato ad una nota la loro posizione: “Ogni eletto 5 Stelle è essenzialmente un attivista con un incarico pubblico ha detto il Presidente della Camera dei Deputati Fico, per questo è inevitabile prendere le distanze dal comportamento non etico della consigliera La Vita.
Riteniamo doveroso descrivere il comportamento ostativo verso le iniziative della base, le affermazioni di disprezzo verso il lavoro proposto gettando discredito preventivo volto a impedire quello che è il principio cardine del Movimento 5 Stelle: l’attivismo e la partecipazione.
Comportamento che non si coniuga col Codice etico e lo spirito del Movimento 5 Stelle” conclude la nota.
La consigliera, da parte sua, sul proprio profilo Facebook non ha tardato a specificare alcuni aspetti e a rispondere anche ad alcuni attivisti: “Non sono mai stata indagata nè tantomeno condannata per un reato penale; non ho ricevuto l’atto di citazione dal Giudice di Pace, quindi non mi sono presentata all’udienza e non mi sono potuta difendere, evidenza resa dal fatto che la sentenza è stata resa in mia contumacia inconsapevole;
non ho mai ricevuto notifica della sentenza di risarcimento danni, che ho appreso solo dalla stampa; il risarcimento danni è quella cosa che se ad esempio fai un incidente e rompi qualcosa, ti condannano a ripagare quel qualcosa. Non ho commesso, e lo ribadisco, nessun tipo di reato – scrive La Vita, che poi passa a rispondere agli attivisti – Oggi alcuni che si definiscono “attivisti” (che non rappresentano in alcun modo il M5S e che non collaborano con il M5S di Prato, anzi) chiedono le mie dimissioni, non so bene a che titolo. Almeno fino a maggio 2019 resto al mio posto a fare quello che ho fatto finora”.

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Asfaltorovente
Asfaltorovente
6 anni fa

Signorina La Vita, guardi che lei è stata condannata in sede civile per “diffamazione”, non per aver preso una multa per divieto di sosta.
Se non capisce la differenza, se la faccia spiegare da Di Mail, il candidato del MO VI MENTO.