17 Marzo 2018

Scuola, Prato è la capitale dell’inclusione digitale. Oltre 250 persone hanno partecipato al terzo seminario promosso da AID


Prato è diventata la capitale dell’inclusione digitale a scuola.  Lo dicono i numeri dei progetti presentati dagli istituti pratesi per l’inserimento nel Programma operativo nazionale (Pon) del ministero dell’Istruzione che è finanziato con i fondi strutturali europei.  E stamani, nel corso del terzo seminario promosso dalla sezione pratese dell’Associazione italiana dislessia (Aid) proprio sull’inclusione digitale, insegnanti e studenti sono stati grandi protagonisti del racconto di questa rivoluzione in corso nelle aule scolastiche. “Sono stati dieci gli istituti comprensivi e le scuole superiori che hanno presentato i risultati, originali e innovativi, del lavoro che stanno facendo”, sottolinea Paola Toccafondi, dirigente scolastica e animatrice del seminario con i volontari di Aid.

Oltre 250 persone, per lo più insegnanti ed esperti, hanno partecipato all’iniziativa che si è svolta nell’auditorium della Camera di Commercio. “Molte di più dello scorso anno – mette in evidenza Manuela Zacchini che di Aid-Prato è presidente – il coinvolgimento degli istituti secondari superiori ha rappresentato per noi un importante salto di qualità”.  Proprio gli assessori comunali Benedetta Squittieri (Innovazione) e Mariagrazia Ciambellotti (Istruzione), che hanno impegnato il comune di Prato nella campagna di cablaggio delle scuole anticipando i tempi, hanno messo in evidenza come nelle ultime settimane l’Istituto per l’innovazione e la ricerca educativa del ministero dell’Istruzione (Indire) abbia puntato i riflettori sul modello Prato e sulla forte capacità delle scuole del territorio  scuole di candidare a finanziamento progetti di alta qualità.  La ricetta vincente? “Una rete di dirigenti attiva e collaborativa, una amministrazione comunale sensibile e impegnata nel cablaggio diffuso, un costruttivo rapporto con le associazioni come Aid”, sono queste per il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Domenico Petruzzo, le risorse che rendono forte Prato. E sul valore della “rete virtuosa” ha insistito la vicepresidente della Provincia, Paola Tassi.

Ma veniamo al racconto delle scuole, dove se ne fanno –  davvero – di tutti i colori. All’Istituto comprensivo Malaparte sono stati realizzati alcuni video tutorial di geometria e di analisi logica che si visualizzano con la “realtà aumentata”. Si trovano anche sul canale YouTube classe 2.0 Malaparte. L’Istituto Dagomari ha messo a punto Organizzare la storia, progetto dove la tecnologia digitale aiuta a cogliere immediati collegamenti causa-effetto tra eventi storici. All’Istituto comprensivo Nord con il progetto A tutta velocità gli alunni hanno utilizzato la tecnica del DST (Digital Story telling,) per raccontare e raccontarsi. L’Istituto comprensivo Primo Levi è stato impegnato in Christmas Cards: Let’s Create a Special Atmosphere si tratta di un progetto eTwinning (gemellaggio elettronico) che ha visto coinvolte alcune classi prime e due classi di una scuola polacca. L’istituto Gramsci-Keynes stamani ha mostrato l’uso di alcuni software che consentono di imparare un metodo di studio più efficace. All’Istituto comprensivo Puddu si sperimenta Storie di grafici con l’utilizzo di un sensore di distanza ad ultrasuoni – CBR (Calculetor-Based Ranger) gli alunni possono interpretare grafici spazio-tempo. L’Istituto Pacetti ha raccontato l’esperienza di programmazione e conduzione di una UDA, attraverso la metodologia didattica Flipped classroom.. L’Istituto Levi ha presentato una lezione facilitata dall’uso di schemi concisi e mappe concettuali, condivise con gli alunni. L’Istituto Marco Polo ha spiegato Itacin, sito internet che prevede la “convivenza” della lingua italiana e cinese. Alla Scuola Mazzei di Poggio a Caiano si affianca la comunicazione aumentativa alternativa alla lezione tradizionale con Araword  software.  All’Istituto Marconi si studia letteratura con la didattica digitale multidisciplinare attraverso il progetto Essere o non essere che è diventato anche un video.

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Marco
Marco
6 anni fa

Livi, non Levi