19 Marzo 2018

Sottopasso Soccorso, occorreranno 10 milioni di euro in più per l’interramento


46 milioni e non più i 36 ipotizzati finora. E’ la cifra che occorrerà per il raddoppio e l’interramento della Declassata al Soccorso. Sono stati i tecnici di Anas, intervenuti per presentare il progetto alle commissioni 3 e 4 ad illustrare costi e modalità dell’opera. Dei 46 milioni necessari 6 serviranno per le complanari e il parco di superficie, gli altri 40 per il tunnel. La stima, fatta comunque per eccesso a progetto ultimato, prevede ora il reperimento di altri 10 milioni rispetto ai 36 già finanziati. Cifra che dovrà mettere il governo, anche se amministrazione ed Anas sono piuttosto fiduciosi sull’ulteriore stanziamento di risorse. Solo a fronte del completo finanziamento l’opera potrà partire. Il tunnel sarà lungo 400 metri e avrà due corsie di 3,75 metri ciascuna per ogni carreggiata, divise da un muro. Sarà in continuità col sottopasso di via Nenni, rispetto al quale avrà una piccola pendenza, per poi risalire con una rampa al 5% in prossimità di via Roma.
Per quanto riguarda i tempi l’appalto dovrebbe essere affidato entro l’estate del 2019, con l’inizio del cantiere ipotizzato per l’estate del 2020 e la fine circa tre anni dopo, quindi nel 2023.
Entro il prossimo giugno si saprà se l’opera avrà bisogno di una Via ministeriale o potrà procedere in deroga, come sembra.
Anas ha condotto studi approfonditi sulla falda per scongiurare il rischio allagamento. Attualmente la falda nel punto dei lavori si trova a 13 metri sotto il livello del suolo. Il piano stradale del tunnel sarà a -8 metri, con un margine notevole. Ad ogni modo le paratie del tunnel saranno a tenuta stagna e anche i pali laterali che sostengono l’opera saranno posizionati in modo da non intralciare il deflusso dell’acqua sotterranea. Contro il rischio allagamento il tunnel avrà anche un impianto di sollevamento dell’acqua con una vasca di raccolta per l’acqua piovana, in grado di raccogliere anche parte dell’acqua del sottopasso di via Nenni.
Per quanto riguarda i lavori durante la realizzazione della carreggiata in direzione Pistoia le auto che usavano la Declassata saranno deviate sulla viabilità alternativa di via Tasso, con la chiusura di via del Purgatorio.
Quando inizieranno i lavori per la carreggiata in direzione Firenze le auto saranno deviate sulla viabilità alternativa che corre sul lato dell’ex Puggelli, con la riapertura di via del Purgatorio e la chiusura di via Roma.
Altra questione riguarda il trasporto dei detriti. I due siti individuati si trovano a 38 e 22 chilometri. Si stima che saranno prodotti 270mila metri cubi di materiale, occorreranno circa 25mila viaggi per portarli via. I camion usciranno dal cantiere senza intralciare almeno inizialmente la viabilità alternativa.

Se il tunnel costerà 40 milioni e 10 devono ancora trovare casa, più definito è il piano del Comune per la realizzazione delle complanari, ovvero quelle strade che durante il cantiere funzioneranno da viabilità alternativa.
Il costo dei lavori, circa 3 milioni tra opere ed espropri, è a carico del Comune. Il Lotto A2 è quello che vedrà la luce a breve e prevede il collegamento tra via Roma e via del Purgatorio tramite lo sfondamento di via Tasso. Entro la fine dell’estate i lavori dovrebbero essere già conclusi. Più lunghi i tempi per il lotto A1, che prevede il collegamento tra via del Purgatorio e via Nenni. Per febbraio 2019 dovrebbe essere pronta la rotonda che sarà realizzata prima della rotonda già esistente tra via Nenni e la Declassata. Si andrà invece fino ad aprile 2019 per la realizzazione del nuovo tratto che collegherà via Nenni a via del Purgatorio. Per quest’opera sono ancora in corso le trattative per gli espropri, funzionali alle successive demolizioni di due edifici industriali. Solo una volta realizzate le complanari potrà partire il cantiere per la costruzione del tunnel. Le complanari resteranno aperte al traffico anche a raddoppio della Declassata compiuto.

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Paolo pieraccini
Paolo pieraccini
6 anni fa

Tutti soldi buttati via , bastava allargare la strada già esistente ,fra l’altro avevano già iniziato . Povera Italia , si deve trovare sempre cose complicate x che qualcuno si metta in tasca dei soldi….

A.D.
A.D.
6 anni fa

Paolo sono d’accordo con te!Hai visto in Italia quante opere incompiute ci sono o poi con il tempo hanno delle variazioni con spreco di denaro pubblico?Questo deriva dai politici perché uno si crede migliore dell’altro .Poi nessuno gli fa pagare i danni e gli sprechi e a volte per ripararsi la faccia cambiano pure casacca.

stefano Azzini
stefano Azzini
5 anni fa

l’articolo contiene delle imprecisioni. Leggete gli interventi dell’Arpat e dell’autorità appennino centrale, che hanno riscontrato criticità importanti.