17 Aprile 2018

Giovanissime nigeriane costrette a prostituirsi e violentate: tre arresti


Erano costrette a prostituirsi e a subire violenze di ogni genere per ripagare il “debito” di 30mila euro contratto per arrivare in Italia. Le giovani, un gruppo di 6 nigeriane alcune delle quali minorenni, erano finite nelle mani di due sorelle di 40 e 34 anni e del marito di una di loro, un 49enne, che le avevano avviate alla prostituzione.
Il trio, anche questo di nigeriani, viveva con le ragazzine all’interno di un appartamento del Soccorso, dove alloggiavano anche i due bambini della coppia di sfruttatori. Le minorenni, oltre a prostituirsi, erano costrette a fare da corrieri della droga e a subire violenze di ogni genere se non incassavano abbastanza o cercavano di ribellarsi. Cinghiate, ma anche stupri di gruppo erano le punizioni. Di una delle ragazze sfruttate si sarebbero perse le tracce, dopo che questa era stata ferita con un coccio di bottiglia che le aveva causato una grave emorragia.
E’ stato grazie al coraggio di una ragazza, che ha deciso di denunciare il tutto dopo l’ennesimo episodio, che sono partite le indagini. I tre aguzzini sono stati arrestati con accuse che vanno dalla tratta di esseri umani e violenza sessuale su minorenni a sfruttamento della prostituzione.
Le indagini dei carabinieri di Prato, coordinati dal pm della procura distrettuale antimafia di Firenze Angela Pietrojusti, hanno permesso di ricostruire il viaggio delle minorenni, arrivate in Italia tra il 2014 e il 2015 sui barconi e subito avviate alla prostituzione.
Il racconto delle vittime ha fatto emergere un quadro di violenze continue, che hanno portato anche all’aborto di una delle minorenni rimasta incinta durante l’attività di prostituzione o allo stupro di gruppo delle giovani che avevano versato inavvertitamente acqua bollente su uno dei bambini della coppia di sfruttatori.
Erano le stesse famiglie di origine – minacciate a loro volta – a spronare le giovani a non mollare, perché un giorno sarebbero diventate a loro volta tenutarie di altre ragazze.
I tre sono finiti in carcere, i due bambini in una struttura e le ragazze sfruttate in luoghi protetti.

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