19 Aprile 2018

Si finge malato e va in vacanza in Thailandia: poliziotto condannato a restituire 3.000 euro


Un agente di polizia, all’epoca in servizio alla Questura di Prato, è stato condannato dalla Corte dei Conti a pagare 2.947 euro, più interessi e spese legali, per due episodi di assenteismo avvenuti nel 2008. Il poliziotto si era presentato al Cto di Careggi dicendo di essere caduto da una scala e simulando dolori ad una spalla, ha indotto in errore i medici, che con due certificati gli hanno consentito di ottenere un congedo straordinario, dal 10 al 20 luglio, poi rinnovato fino al 29 luglio. Peccato che durante la malattia, l’agente sia volato in Thailandia per una vacanza. Una strategia che è stata replicata pochi mesi dopo: dall’8 all’11 ottobre 2008 simula di essere vittima di influenza, produce il falso certificato medico e trascorre alcuni giorni a Perugia e a Genova, dove ha visitato il salone nautico. I circa 3.000 euro che il poliziotto dovrà restituire sono gli stipendi indebitamente percepiti nei periodi di falsa malattia.
Allo stesso poliziotto e ad un carabiniere venivano contestati anche svariati accessi abuisivi allo SDI, la banca dati informatica del Ministero dell’Interno, per favorire un investigatore privato loro amico. Per questo, la Procura della Corte dei Conti aveva chiesto il pagamento di 10 mila euro al carabiniere e 5 mila euro al poliziotto per danno derivante dall’utilizzo arbitrario di mezzi strumentali pubblici, sviamento dell’esercizio del potere e illecito esercizio di pubbliche funzioni.
I magistrati contabili, in questo caso, hanno ritenuto la prospettazione del danno generica, senza pregiudizi concreti sul piano patrimoniale. Motivo per cui, per il danno erariale legato all’accesso abusivo alla rete telematica, per i due pubblici ufficiali, è stata pronunciata sentenza di assoluzione.

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