18 Maggio 2018

Anche Rambo ed Elvis all’assalto di un tir carico di borse Louis Vuitton: 4 arresti della squadra mobile


C’erano anche Rambo ed Elvis nella banda di rapinatori di etnia sinti di Roma giunti a Prato per compiere una rapina a un tir che trasportava borse Louis Vitton, per un valore di 500.000 euro. Il colpo fu tentato la sera del 28 ottobre 2016 e sventato grazie all’intervento della polizia, che stamani, grazie alle indagini della squadra mobile ha eseguito 4 delle 5 ordinanze di custodia cautelari emesse dal gip del Tribunale di Prato. Fra gli arrestati, appunto, ci sono anche Rambo ed Elvis, all’anagrafe Rambo Husovic e Elvis Halilovic, finiti in manette assieme a Toma Halilovic e Ianst Seferovic, tutti con precedenti per reati contro il patrimonio, nati in Italia e residenti nel Lazio. La banda era composta di sei persone, di età compresa tra i 22 e i 36 anni, ed era ben organizzata: mentre il camionista aveva parcheggiato il tir nel piazzale della Albini e Pitigliani per andare a cena, due ladri si introdussero all’interno del veicolo, ne disattivarono allarme e sistema satellitare con colle a caldo e congegni elettrici, e dopo pochi minuti ripartirono al volante del mezzo pesante con il prezioso carico di borse firmate. Il custode dell’Albini e Pitigliani e lo stesso camionista si accorsero del furto quasi immediatamente e grazie al tempestivo intervento della polizia il furto fu sventato.

I ladri speronarono una volante, ferirono un poliziotto che fu investito e finirono in un fosso con una delle due auto che scortavano il Tir, per poi fuggire a piedi fra i campi.
Le indagini della squadra mobile partirono da alcune tracce lasciate dai ladri nelle due auto (di cui una con rubata e con telaio modificato): uno scontrino dell’Obi per l’acquisto di guanti, effettuato la sera prima a Prato; tre telefoni cellulari, di cui due acquistati dietro falso nome e poco utilizzati, ma uno in grado di fornire l’identità dell’utilizzatore, che spesso da quell’utenza aveva aperto il proprio profilo facebook. Da uno dei telefoni erano inoltre partite le chiamate per pernottare due stanze d’albergo all’hotel Palace, dove alcuni dei componenti della banda avevano dormito la notte prima del colpo.

Alcune foto scattate dentro l’albergo e postate su Facebook dai ladri hanno fornito altre prove della loro presenza in città, così come le immagini di videosorveglianza dell’Obi dove era stata acquistata la merce.
Altri riscontri sono arrivati da intercettazioni telefoniche e dalle impronte digitali rilevate dalla polizia scientifica sui telefonini e sulle auto abbandonate durante la fuga.
Chiuso il cerchio delle indagini, sono iniziati i sopralluoghi per rintracciare i ricercati: uno di loro è stato arrestato nel campo nomadi di via di Salone a Roma, uno dei più grandi d’Europa. Gli altri ladri sono stati sorpresi all’alba nelle loro abitazioni alla periferia sud di Roma, nel comune di Tivoli e a Zagarolo. All’esecuzione degli arresti hanno lavorato 45 uomini della Polizia di Stato, con la collaborazione del servizio centrale operativo e della Questura di Roma.

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