18 Maggio 2018

Il piromane dei cassonetti scala muro di 4 metri e tenta l’evasione dal carcere della Dogaia: riacciuffato dalla penitenziaria


Il piromane dei cassonetti ha tentato l’evasione dal carcere della Dogaia, dove si trova sottoposto a custodia cautelare. L’uomo, un trentenne sudanese, ha approfittato dell’ora d’aria per arrampicarsi su di un muro alto 4 metri. Giunto in cima alla parete si è lanciato a terra ed è stato riacciuffato dagli agenti di polizia penitenziaeia, prima che riuscisse a scalare il secondo muro e a fuggire tra i campi. E’ accaduto nel primo pomeriggio di oggi, attorno alle 14. Il detenuto si trova ora piantonato in ospedale dove trascorrerà la notte per accertamenti: nella caduta ha riportato ferite a un braccio e al costato. Un’indagine dovrà ora chiarire le modalità con cui l’uomo è quasi riuscito ad evadere, con una “arrampicata”, che negli anni recenti non ha precedenti alla Dogaia.
A seguito dell’episodio, la Uilpa torna a denunciare le gravi carenze di organico di cui soffre la polizia penitenziaria di Prato. “In questo momento la situazione è aggravata da una cinquantina di agenti distaccati presso altre sedi e alcuni candidati alle elezioni, ma il problema purtroppo è cronico, come il sovraffollamento carcerario – afferma Massimo Lavermicocca della Uilpa – Quando è accaduto il tentativo di evasione, un solo agente stava controllando 4 “passeggi”, in ciascuno dei quali si trovava una cinquantina di detenuti. Significa che il rapporto tra detenuti e sorveglianti, durante l’ora d’aria, è soltanto di 1 a 200”.

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