Giù i pannelli alla rotatoria della Questura: per la mezzaluna di Staccioli ipotesi parco urbano


I pannelli di legno blu che da anni campeggiavano sul perimetro della rotatoria della Questura sono stati tolti ed è così apparsa la sistemazione a verde dell’arteria, sulla quale contrariamente all’idea originaria, non sarà collocata la mezzaluna di Mauro Staccioli. Problemi statici, ma anche un cambio di progetto, sono alla base della decisione. L’imponente “Scultura Prato, 1988”, dell’artista scomparso lo scorso Capodanno, avrebbe infatti mal dialogato con la passerella ciclopedonale che sorgerà pochi metri più avanti in direzione del casello autostradale. Una passerella, disegnata
dall’architetto Maurice Nio, autore dell’ampliamento del Pecci, il cui progetto è inserito nel Programma urbano di mobilità sostenibile, finanziato dal ministero dell’ambiente. Il tracciato collegherà il parcheggio accanto al McDonald’s e il museo Pecci, con la realizzazione di due collinette create con terra di riporto, dove verranno sistemati gli appoggi della passerella.

Quanto alle opere da ricollocare nelle aree esterne, una commissione tecnica, i cui componenti sono stati nominati dall’associazione Pecci, dalla Fondazione Pecci e dal Comune di Prato, si è espressa indicando una possibile collocazione la rotatoria sul viale Berlinguer, distante alcune centinaia di metri dal museo.
La soluzione non ha però trovato il gradimento degli eredi dell’artista e l’assessore alla cultura Simone Mangani propone un’altra collocazione, all’interno del parco urbano che sorgerà dentro le mura, al posto del vecchio ospedale Misericordia e Dolce: “La commissione ha giustamente lavorato, dietro mandato, sulle soluzioni possibili ad oggi – afferma Mangani -. La mia opinione è che la collocazione più suggestiva e peculiare di “Prato 88”, che leghi la progettualità strepitosa del Pecci di 30 anni fa alla nuova progettualità della città di questi ultimi anni, sia all’interno del parco urbano. Ma di questo e della proposta della commissione vogliamo discutere prima con gli eredi dell’Archivio Staccioli e poi decidere e prendere gli atti conseguenti”.

Per il restauro, assemblaggio, trasporto e installazione della mezzaluna saranno in ogni caso necessari circa 80 mila euro, la somma più importante dei 150.000 euro previsti per ricollocare 10 opere d’arte che furono spostate durante i cantieri per il raddoppio del Pecci. Di queste, due sono già state ricollocate: “La bestia” di Bizhan Bassiri, nel cortile della biblioteca Lazzerini, ed “Exegi monumentum aere perennius “di Anne e Patrick Poirier, conosciuta come “Colonna spezzata”, la quale ha trovato spazio nel giardino del museo sul lato del viale della Repubblica, grazie al finanziamento di 25.000 euro da parte di Alberto Pecci.

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