Gli affreschi del Lippi in cattedrale diventano virtuali: nuovo sito web e con la realtà aumentata il tour diventa «immersivo»


Un sito internet «vetrina» per incuriosire il turista e informare lo studioso con testi accurati e completi. Filippo Lippi, il genio del Rinascimento, e il suo capolavoro custodito nel duomo di Prato, hanno adesso un nuovo portale web dedicato, utile per raccontare e illustrare la bellezza di quella impresa pittorica che ha contribuito a rendere celebre il nome del pittore fiorentino nei libri di storia dell’arte. Non solo, è anche il luogo virtuale più completo e competente dove reperire informazioni storiche e artistiche sul ciclo di affreschi realizzati da Lippi nella città toscana.

www.filippolippi.prato.it è l’indirizzo di questo sito che fin dal nome vuole indicare il legame inscindibile tra l’artista e la città che gli ha permesso di incontrare Lucrezia Buti – monaca del convento di Santa Margherita, volto per eccellenza dei suoi dipinti, madre del figlio Filippino, divenuto anch’esso celebre pittore – e dove ha lasciato le sue più numerose testimonianze artistiche.
Il progetto è stato finanziato da un contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato; il sito è stato realizzato da «Tv Prato media lab», la divisione agenzia di comunicazione dell’emittente cittadina.

 

 

Hanno detto. Il sito web sul Lippi a Prato è stato presentato ufficialmente questa mattina, mercoledì 4 luglio, nel corso di una conferenza stampa, che si è tenuta sotto le Volte della cattedrale.
«La valorizzazione del nostro patrimonio storico-artistico è fondamentale – ha detto il vescovo di Prato mons. Franco Agostinelli –, Prato può e deve dire la sua nel campo delle bellezze. Questo progetto rappresenta un piccolo grande passo per far conoscere la città oltre le mura, per dire a tutti: Prato vale una visita. E poi – ha aggiunto il Vescovo – operazioni come questa servono anche ad aiutare gli stessi pratesi a riappropriarsi di una storia che gli appartiene».
«Il nostro obiettivo – spiega il presidente dell’Opera del Duomo di Prato Francesco Giambattista Nardone – è stato quello di creare un “sito vetrina” per incuriosire l’internauta che naviga in rete e l’appassionato che fa una ricerca mirata. Siamo orgogliosi di questo lavoro, reso possibile grazie all’impegno della Fondazione Cassa di Risparmio».
Sulla vocazione turistica della città è intervenuto il sindaco Matteo Biffoni: «su questo campo stiamo facendo passi da gigante, a dircelo sono i numeri. Ne cito solo uno: sul nostro territorio il turismo straniero cresce del doppio della media regionale. È un dato che deve farci riflettere – ha affermato Biffoni –, perché per troppo tempo abbiamo nascosto le nostre bellezze con la scusa della difficile competizione con Firenze, la cui vicinanza invece può essere una opportunità da cogliere. L’importante è non raccontare solo problemi, che ci sono, non lo nascondiamo, ma abbiamo anche opere straordinarie. Sono un ottimo biglietto da visita, utile anche per vendere le nostre pezze. Progetti come questo sono la strada giusta».
«Oggi l’immagine è importante. Comunicare conta quanto saper fare – ha detto Franco Bini, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato –, per questo abbiamo deciso di finanziare parte del progetto. La Fondazione negli ultimi cinque anni ha destinato 2 milioni di euro per il restauro del nostro patrimonio artistico. È la conferma del nostro impegno per la crescita del territorio».
Presente alla conferenza stampa anche l’assessore regionale al turismo Stefano Ciuoffo. «Con questa iniziativa Prato recupera la sua identità e la sua storia e riesce farlo in maniera contemporanea. Siamo tutti consapevoli del grande patrimonio di cui disponiamo – ha detto Ciuoffo – ma spesso ci dimentichiamo di raccontarlo. Nel mondo attuale è la comunicazione che fa la differenza e questa iniziativa è il modo corretto per raccontare il nostro patrimonio culturale. Competere con le altre mete turistiche toscane è difficile ma Prato dalla sua ha l’autenticità di una città vera, di un territorio non artefatto ai soliti modelli turistici».
Infine ha preso la parola Alberto Peruzzini. Oggi è il direttore di Toscana Promozione Turismo ma dieci anni fa seguì personalmente il rilancio turistico della città come responsabile dell’Azione autonoma turistica di Prato. «Nel 2007 ci fu un grande lavoro di promozione, precedente e successivo la presentazione dei restauri del Lippi – ha detto Peruzzini –, in quel periodo lanciammo una sfida: far sì che questo territorio, con i suoi prodotti, esperienze, luoghi e racconti, possa valere un viaggio. Abbiamo così iniziato a comunicare la sua bellezza. Questo modo di lavoro deve continuare ed è un bene che la città oggi sia qui riunita per questo. Occorre crederci e investire. Soprattutto nello storytelling».

 

Nell’occasione sono stati presentati anche i dati relativi ai flussi turistici in cattedrale negli ultimi dieci anni: dal 2007 (anno della conclusione dei restauri agli affreschi del Lippi) fino al 31 dicembre 2017.

 

 

La necessità di una nuova presenza in rete (anche in inglese)
Fino a oggi il sito web dedicato alle storie di Santo Stefano e San Giovanni Battista dipinte da Filippo Lippi nella cappella maggiore del duomo di Prato era quello realizzato per raccontare il complesso lavoro di restauro compiuto per riportare gli affreschi a nuova vita. A questo punto il ciclo pittorico, capolavoro del Rinascimento, uno dei tesori del patrimonio artistico della città toscana, meritava una diversa presenza in rete, capace di ampliare la diffusione della conoscenza di questa bellissima opera d’arte tra gli appassionati di tutto il mondo. Un modo per far sapere ai turisti che Prato merita una visita al pari delle altre città toscane.
Il sito ha anche una versione in lingua inglese. Elemento questo fondamentale perché la metà dei turisti che entrano in duomo per vedere gli affreschi del Lippi sono di lingua straniera.
La doppia finalità del sito
Il nuovo sito web dedicato al ciclo di affreschi di Filippo Lippi persegue una doppia finalità: vuole migliorare l’esperienza d’uso dell’utente e rendere più coinvolgente la «lettura» del ciclo di affreschi stimolando il desiderio di una visita «dal vivo» e poi intende integrare l’opera di Lippi nel contesto più ampio di valori custoditi nel vicino Museo dell’Opera del Duomo.

 

 

Le sezioni
Oltre alle sezioni principali di interesse storico (note biografiche, la bottega, la figura di Lucrezia Buti) il sito si distingue per un particolare e inedito «protagonismo» dell’opera. Grazie a nuovi scatti fotografici e a una particolare post-produzione sono state ottenute nuove immagini in alta risoluzione mutuate da tecniche utilizzate in architettura per il rilievo dei beni di interesse storico e artistico. Sono state estrapolate ortofoto – volumi riportati su piano, come ad esempio le lunette – poi utilizzate a tutto schermo sul sito web. Durante la navigazione l’utente ha la possibilità di zoomare sui diversi registri, come sulle lunette e sulla vetrata. Inoltre grazie alla distribuzione di tooltip sull’immagine è possibile decidere di approfondire in modo puntuale i dettagli più significativi dell’affresco, sottolineati da brevi didascalie. Si tratta di una visita virtuale utile per comprendere la bellezza e l’importanza di questa opera.

 

La realtà aumentata
Grazie alle speciali tecniche di rilievo sono state generate panoramiche a 360° dell’intero abside del Duomo e con l’uso di visori per la realtà aumentata sarà possibile offrire per la prima volta ai visitatori la sensazione di trovarsi al centro esatto del ciclo degli affreschi e di potersi elevare fino a sei metri di altezza per osservare da vicino i registri superiori addirittura meglio di quanto sia possibile farlo «dal vivo» all’altezza del coro.
Questa evoluzione del progetto coinvolge oltre al ciclo degli affreschi anche il pulpito di Donatello e il chiostro e fa parte di un progetto più ampio dei Musei Diocesani legato all’intero complesso museale del duomo, finanziato dalla regione Toscana e che sarà presentato ufficialmente nell’autunno del 2018.

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