30 Luglio 2018

Guardie giurate sotto accusa, la moglie di uno dei due indagati inizia lo sciopero dei farmaci salvavita: “Ci è stata tolta la dignità”


Clamorosa protesta della moglie di una delle due guardie giurate accusate di aver picchiato e ridotto su una sedia a rotelle un tossicodipendente, che nell’ottobre scorso stava protestando con i medici del pronto soccorso di Prato. La donna ha contattato la nostra redazione per far sapere che ha iniziato lo sciopero delle terapie salvavita a cui è sottoposta. Un modo per richiamare l’attenzione sulle difficoltà che la famiglia sta vivendo da quando il marito è stato sospeso dal servizio, subito dopo i fatti. Le due guardie giurate si sono sempre professate innocenti e una perizia medica ha escluso che la tetraplegia, patita dalla vittima all’indomani del fatto contestato, possa essere dovuta ad una causa traumatica, essendo piuttosto riferibile ad una patologia preesistente. In attesa della chiusura delle indagini preliminari, le due guardie giurate rischiano di perdere il posto di lavoro.

“In questi dieci mesi abbiamo perso lo stipendio di mio marito, ma abbiamo perso soprattutto la dignità e la faccia – afferma la donna -. Il 4 agosto scadranno i termini massimi di sospensione previsti dal contratto e mio marito potrebbe essere licenziato e non avere neppure diritto alla disoccupazione, perché non ha potuto lavorare almeno 30 giorni nell’ultimo anno. Ha 50 anni e non è facile ritrovare un lavoro. Da tempo non riusciamo più a far fronte alle spese per nostro figlio che ha 9 anni, all’affitto e alle bollette. Ci ha aiutato qualche amico e la parrocchia, ma non si può andare avanti così: non sappiamo più come avere risposte e ho deciso di smettere di prendere tutte le medicine, finchè mio marito non potrà ricominciare a lavorare”.

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