30 Luglio 2018

Interdittiva antimafia, accolto il ricorso di Ristorart contro il provvedimento della Prefettura


Il Tar della Toscana ha accolto in parte il ricorso presentato da Ristorart Toscana srl contro l’interdittiva antimafia firmata dal prefetto di Prato Rosalba Scialla. I giudici amministrativi – riconoscendo che la sospensione dei contratti in corso con la pubblica amministrazione provocherebbe un danno di eccezionale gravità, con riflessi anche sui dipendenti – ha consentito alla Ristorart di proseguire nei rapporti di fornitura in corso di svolgimento, fra cui quelli per le mense scolastiche di Torino e alcune pubbliche amministrazioni in Calabria.
L’interdittiva della Prefettura di Prato si basa sull’inchiesta Jhonny, coordinata dalla Dda di Catanzaro, che ha svelato le infiltrazioni della ‘ndrangheta nella gestione del Centro di accoglienza richiedenti asilo (Cara) di Isola Capo Rizzuto, in provincia di Crotone. Secondo gli inquirenti Ristorart avrebbe subappaltato parte del servizio ristorazione ad un’azienda successivamente ritenuta legata alle cosche della ndrangheta crotonese.
All’indomani della notizia dell’interdittiva antimafia firmata dal prefetto di Prato, la società Ristorart si era difesa definendo il provvedimento infondato, illogico e pericoloso”, e precisando di non essere indagati, ne coinvolti come associati o concorrenti nel procedimento penale.
In attesa dell’udienza di merito fissata a settembre, l’azienda, che ha sede a Prato, accoglie con soddisfazione la sentenza del TAR della Toscana che permette di portare avanti i contratti in corso. “E’ solo un piccolo passo a tutela di 250 famiglie di nostri collaboratori e della nostra storia aziendale. Siamo consapevoli che la strada è ancora lunga e difficile ma questa notizia è di buon auspicio nella prosecuzione della vicenda per la definizione della quale continuiamo a riporre, come sempre, completa fiducia nell’operato della giustizia”.

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