Intrecci di storie, otto musei e altrettanti racconti fra Prato e la Russia
Si avvicina la conclusione di Intrecci di storie, la mostra diffusa della rete “Ti porto al museo” che vede otto allestimenti sul territorio pratese ispirati ai capolavori del Museo di Orenburg, gli Scialli tradizionali famosi, non solo in Russia, per la loro impalpabile e delicata leggerezza.
“Intrecci di storie da Prato agli Urali – Gli scialli di Orenburg” è infatti il titolo generale dell’esposizione – nata da un’idea di Adriano Rigoli e aperta fino al 29 luglio – declinata da Mumat di Vernio, Museo della Badia di Vaiano, Museo della Deportazione e Resistenza, Casa Museo Leonetto Tintori, Fondazione Parsec con Centro di Scienze naturali e Museo di Scienze planetarie, Museo Soffici di Poggio e Museo archeologico di Artimino in tanti modi diversi.
Il tema dei preziosi scialli assume infatti un senso diverso, seguendo le diverse peculiarità espresse dal museo che ospita l’allestimento, con l’obiettivo di mettere in comunicazione territori, discipline, spazi e identità attraverso lo scambio e la circolazione di temi, eventi e pubblico.
Il futurismo di Soffici e la mirabile fattura di una ragnatela, la storia dei partigiani russi di Figline e la conquista dello spazio di Gagarin, le gualchiere medievali dei monaci e i restauri nella reggia della Grande Caterina, la filatura e la tessitura nel mondo etrusco e la lana degli Appennini, un ventaglio di saperi e di contaminazioni che costruiscono un affascinante percorso, ispirato dalla suggestiva leggerezza dei capolavori russi.
La mostra è stata realizzata con il sostegno della Regione Toscana, con il patrocinio dela Provincia e dei Comuni di Prato, Carmignano, Poggio a Caiano, Vaiano e Vernio e la collaborazione del Polo museale della Toscana e del Museo Archeologico Nazionale di Firenze e vede la collaborazione dell’associazione nazionale Case della Memoria e il patrocinio del Comitato internazionale per i musei letterari ICLM.
