18 Luglio 2018

Sequestro alloggi per profughi, la Procura: “Strutture sovraffollate”. Intanto nell’ultimo anno i richiedenti asilo sono diminuiti di 100 unità


Troppi migranti in quelle che di fatto erano e sono, a tutti gli effetti, civili abitazioni. Per la Procura le case per l’accoglienza dei profughi, passate al setaccio da Digos e Asl, e che fanno capo al Consorzio Astir, erano “sovraffollate”: sarebbe questo il criterio di base, seguito dagli inquirenti, rispetto alle verifiche sul fronte delle violazioni urbanistiche, uno dei due elementi contestati al Consorzio (insieme alle carenze igienico-sanitarie) e che ha fatto scattare il sequestro probatorio per 5 edifici, 3 situati a Carmignano e 2 a Poggio a Caiano.

Il cambio di destinazione d’uso degli spazi da abitazione ad uso familiare a sistema ricettivo può essere fatta previa specifica comunicazione allo sportello Suap dei Comuni: alla Procura pratese non risulterebbero, però, documenti di questo tipo. Nessuna deroga in sostanza ai piani regolatori, pertanto sono partite le contestazioni degli inquirenti. I provvedimenti non riguardano invece la struttura pratese di via Marini: qui, il numero di migranti è modesto e rispetterebbe le metrature previste anche in caso di civile abitazione. Le verifiche, affidate al sostituto procuratore Egidio Celano, puntano però ad analizzare in dettaglio anche la convenzione tra il Consorzio Astir e la Prefettura in termini di servizi erogati ai migranti, se cioè il Consorzio abbia rispettato gli accordi messi nero su bianco sulla carta. In tutta la vicenda la Prefettura, spiegano dalla Procura, figurerebbe comunque come “parte offesa”. Altra questione delicata, quella delle carenze igienico-sanitarie per la presenza di rifiuti e sporcizia, in condizioni definite “disastrose”.

Intanto, a livello più generale, sembra essere rientrata la vera e propria fase di emergenza per l’accoglienza profughi sul territorio provinciale: dalla fine di agosto e settembre 2017, gli arrivi sono diminuiti del 90%. Numeri ridotti in modo graduale ma sempre importanti: ad oggi sono 700 le persone accolte nel sistema dei Centri di Accoglienza straordinaria, a cui si sommano altri 70 ospiti della rete Sprar. “In numeri assoluti, si tratta di 100 persone in meno, ad oggi, rispetto allo scorso anno. Una diminuzione che ha permesso di chiudere nel tempo 3 Cas: quello al Soccorso, l’edificio Ex Anci e la struttura di Santa Lucia”. In totale sono 42 gli alloggi, tra sistema Cas e Sprar, presenti sul territorio pratese.

 

 

 

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