1 Agosto 2018

Decreto dignità, emendamento Silli bocciato senza essere illustrato all’Aula. Il deputato forzista: “Prove tecniche di dittatura” VIDEO


E’ stato bocciato l’emendamento di Giorgio Silli al decreto dignità. Il deputato pratese di Forza Italia aveva chiesto una deroga per le aziende contoterziste del distretto tessile, in modo da mantenere maggiore flessibilità nelle assunzioni del personale, tenendo conto delle peculiarità della filiera e della stagionalità della produzione. La maggioranza ha respinto l’emendamento, uno degli oltre 400 pervenuti dall’opposizione, ma Silli non ha potuto illustrare il provvedimento prima della votazione (il regolamento prevede un tempo massimo di 5 minuti) perché il presidente della Camera non si è accorto che il firmatario dell’emendamento aveva chiesto la parola. A Silli è stato consentito di parlare soltanto ad emendamento bocciato (nel video sotto, il “siparietto” con il presidente della Camera Roberto Fico).

“Tralasciando il fatto che non un emendamento presentato al decreto dignità è stato approvato, che dalla maggioranza non abbiamo riscontro e dialogo su proposte di modifica ragionevoli a un provvedimento sbagliato e che penalizza lavoratori e imprese, siamo giunti a delle prove tecniche di dittatura” afferma Giorgio Silli.
“Ieri sera è stato posto in votazione il mio emendamento per le lavorazioni conto terzi senza farmi illustrare il contenuto perché, a dire del Presidente Fico, non si erano accorti della mia richiesta di intervento, salvo poi darmi la parola dopo che il mio emendamento è stato bocciato. È un fatto grave che non può e non deve riaccadere.
Se queste sono le premesse del loro modo di intendere la democrazia diretta allora capiamo il perché Grillo e Casaleggio parlino di abolizione del Parlamento”.

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