Infortuni sul lavoro a Prato, maglia nera del manifatturiero. In Toscana peggior risultato in Italia per malattie professionali


Dopo l’inchiesta di Tv Prato in alcuni cantieri della città, dove sono saltate all’occhio situazioni che mettono a rischio la vita dei lavoratori, continua il nostro approfondimento sulla questione sicurezza sul mondo del lavoro. Abbiamo dunque fatto il punto sugli infortuni sul luogo di lavoro nella provincia di Prato. In base ai dati Inail, si deduce che gli infortuni sul lavoro sono progressivamente in calo ma non scendono mai sotto quota 2.200 unità all’anno. E’ il quadro tracciato complessivamente dai dati forniti dall’Inail relativi agli incidenti sul luogo di lavoro denunciati. Nel 2017 sono stati 2.288, con una diminuzione di appena due unità rispetto al 2016, che a sua volta aveva chiuso con un -108 lavoratori infortunati sull’anno precedente. Una curva discendente, quindi, ma ancora poco significativa, se si pensa che si tratta di vite umane a rischio. Il bollino nero va al settore manifatturiero, con 466 feriti, seguono il commercio all’ingrosso e al dettaglio (con 212 infortunati nel 2017) e le costruzioni, dove l’anno passato 190 persone si sono fatte male mentre svolgevano il proprio lavoro. In particolare su quest’ultimo settore pesa un’attenzione ancora inadeguata verso la formazione degli operai, fonte essa stessa di incidenti evitabili, come spiega Emilio Testa della Cgil: “Come sindacato siamo spesso presenti nei cantieri e non è raro che i lavoratori ci mostrino dei fogli da loro firmati che certificano l’avvenuta formazione. Poi chiediamo in che modo si sia svolta questa formazione e rispondono perplessi che fino a quel momento non si è visto nessuno per farla. I numeri relativi agli infortuni, poi, sono al ribasso nel settore dell’edilizia perchè quelli minori non vengono nemmeno denunciati dall’operaio che ha paura di incrinare i rapporti col committente”.

Se settori come manifatturiero, costruzioni e commercio, seppur di poco, mostrano una tendenza positiva al miglioramento, settori come i servizi, la sanità e l’assistenza sociale e la ristorazione nel 2017 hanno evidenziato un aumento degli infortuni: proprio l’ambito dei servizi di alloggio e ristorazione l’anno scorso ha assistito ad una crescita del 15% rispetto al 2016 delle denunce di infortunio all’Inail. Cinque in tutto i decessi del 2017, numero identico al 2016: praticamente la metà rispetto 2013, quando sono morti 10 lavoratori, di cui 9 nel settore manifatturiero. Discorso a parte quello delle malattie professionali, ovvero quelle patologie che la stessa Inail spiega essere contratte nell’esercizio e a causa del lavoro svolto.

La Toscana registra da questo punto di vista il peggior risultato di tutta Italia: 7.776 malattie professionali sulle 58.029 totali a livello nazionale del 2017. Dopo la Toscana si posizionano l’Emilia-Romagna (6.409 casi); le Marche (5.359 casi); la Lombardia (3.871 casi). Per quanto riguarda la provincia di Prato, le malattie più ricorrenti tra quelle riconosciute agli assicurati Inail sono quelle del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo, le malattie del sistema nervoso e quelle dell’orecchio.

 

Lucrezia Sandri

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